Strage di Erba, no alla perizia psichiatrica: “E’ stata una vendetta condotta con lucidità”

Olindo Romano e Rosa Bazzi

La strage di Erba è stata ”una vendetta” compiuta con ”spietatezza” da due soggetti, Olindo Romano e Rosa Bazzi, che hanno agito con ”una notevole lucidità” e mossi da un ”accumulo di odio e rancore non tanto nei confronti di ”Marzouk, quanto contro i Castagna, e Raffaella in particolare”. Lo scrivono i giudici della Prima Corte d’Assise d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui hanno confermato l’ergastolo per i due coniugi.

Nella parte delle motivazioni in cui i giudici spiegano che Olindo e Rosa erano capaci di intendere e di volere, e chiariscono i motivi del rigetto della perizia psichiatrica richiesta in secondo grado dalla difesa, i magistrati fanno anche un discorso piu’ generale sul cruento fatto di sangue.

”Nel comune sentire – si legge nelle motivazioni – vi è senz’altro la tendenza a riconoscere che un fatto efferato come quello di Erba è possibile metterlo in atto solo se vi è una forma di anomalia psichica rilevante, ma ciò è frutto della tendenza a difendere la propria ‘normalità’ con l’attribuire solo a soggetti infermi di mente la capacità di commettere gesti di tale ferocia”.

Il collegio, presieduto da Maria Luisa Dameno, spiega che nella vita di Olindo e Rosa, prima del quadruplice omicidio, ”non si ravvisano elementi che indichino un disequilibrio, un’alterazione patologica dei rapporti tra di loro e con l’esterno”.

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