Strage in Tribunale, il fantasma della vittima per caso: non è morto di paura

Strage in Tribunale, vittima per caso: forse morto di paura
Strage in Tribunale, vittima per caso: forse morto di paura

MILANO – Non c’è nessuna vittima per caso nella strage consumatasi giovedì mattina al Tribunale di Milano.Un fantasma, l’unico senza nome, morto di paura mentre Claudio Giardiello, 57 anni imputato per bancarotta fraudolenta, sparava in Aula in realtà non esiste. Le prime notizie arrivate dal 118 parlavano di un quarto corpo trovato riverso sulle scale, senza ferite da arma da fuoco. L’ipotesi, un infarto: troppa la paura, i momenti concitati, la fretta di fuggire fuori dal palazzo per mettersi al riparo e il cuore avrebbe ceduto. Ma la circostanza è stata poi smentita.

Gli altri però sono morti veri: Giardello è l’uomo che giovedì mattina è entrato in Tribunale armato, eludendo inspiegabilmente i controlli e i metal detector. Durante l’udienza il suo avvocato ha rinunciato al mandato e tanto è bastato a dare il via alla sua furia omicida, una strage evidentemente programmata, visto che Giardiello è arrivato con una pistola carica in tasca.

Pazzo di rabbia ha ucciso il giudice fallimentare Ferdinando Ciampi, l’avvocato difensore Lorenzo Alberto Claris Appiani e il testimone Giorgio Erba. Il nipote di quest’ultimo Davide Limongelli, anche lui testimone al processo, sarebbe in gravissime condizioni al Policlinico.

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