Stragi nazifasciste, Cassazione: “Stop risarcimento per familiari delle vittime”

ROMA, 30 MAG – Niente diritto al risarcimento, da parte della Germania, per i familiari delle vittime civili della barbarie nazifascista uccisi dalle rappresaglie del Reich alla fine della Seconda guerra mondiale in Italia. Lo ha appena deciso la Cassazione – accogliendo un ricorso della Repubblica federale tedesca – recependo l’orientamento espresso, all’inizio di febbraio, dalla Corte internazionale di giustizia de l’Aja.

In particolare, la Prima sezione penale della Suprema Corte ha annullato senza rinvio il verdetto emesso dalla Corte militare di Appello di Roma, il 20 aprile del 2011, con il quale la Germania era stata dichiarata responsabile civile dell’eccidio di 350 civili rastrellati e uccisi nell’agosto del 1944 tra Fivizzano e Fosdinovo, nella provincia di Massa. Ai parenti delle vittime, circa 60 familiari, era stato riconosciuto un risarcimento di circa cinque milioni di euro. Alla Regione Toscana, costituitasi parte civile insieme ai due Comuni fatti oggetto della rappresaglia nazista, era stata accordata una provvisionale di 40 mila euro.

Stessa cifra liquidata, come acconto su un totale da determinare, anche alle amministrazioni comunali di Fivizzano e Fosdinovo. Quella di oggi e’ la prima sentenza con la quale la Suprema Corte recepisce l’orientamento espresso dalla Corte de L’Aja e sollecitato da Berlino. In precedenza, invece, la Cassazione aveva confermato il diritto dei familiari delle vittime ad essere risarcite per la morte inflitta ai loro cari dai soldati tedeschi.

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