Studio Ue: “Targhe alterne? Servono a poco”

Studio Ue: "Targhe alterne? Servono a poco"
Studio Ue: “Targhe alterne? Servono a poco”

ROMA – Targhe alterne? Servono a poco. Uno studio dell’Ue boccia il provvedimento: “Solo poco può essere guadagnato da misure di mitigazione locale e di breve termine come i blocchi del traffico ad hoc durante picchi di inquinamento o restrizioni al traffico in zone confinate delle città”.

Il documento scientifico, redatto da Bo Richter Larsen, uno degli scienziati che lavorano al Joint Research Center della Commissione Ue con sede a Ispra (Varese), è stato pubblicato nel 2012. Per abbattere le emissioni occorrono strategie “coordinate, di ampia scala e di lungo periodo”, che includano il trasporto su strada, l’industria, la produzione di energia combustibile di gas naturale e il settore agricolo.

Scrive David Carretta sul Messaggero:

In Europa, ogni città fa come meglio le pare. C’è chi ha moltiplicato le piste ciclabili o i trasporti pubblici. Altri hanno ridotto limiti di velocità o giornate senza auto. Quasi tutte le grandi città hanno instaurato zone a traffico limitato, dove è possibile accedere solo con permessi o a determinati orari. Per ridurre le emissioni, i governi europei hanno puntato sugli incentivi destinati a finanziare l’acquisto di autoveicoli meno inquinanti, come Euro 5 o Euro 6. Ma secondo Larsen, pur essendo «essenziale», nemmeno rinnovare il parco veicoli «potrebbe essere sufficiente». Servirebbe una riduzione consistente del numero di auto circolanti o dei chilometri percorsi. Ma il traffico su strada non è la sola causa di inquinamento. Altri fattori, come l’industria e il riscaldamento domestico, contribuiscono in modo determinante alle emissioni di particolato. Nella Pianura Padana, ma anche altrove.

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