Si tinge sempre più di giallo l’indagine sugli stupratori che lo scorso 14 febbraio violentarono una ragazzina di 15 anni al parco della Caffarella, a Roma. Tutti i test effettuati danno esito negativo: i profili genetici non appartengono nè a Isztoika (il reo confesso), nè a Racz, ma ad altri due uomini.
È stato fermato in patria un altro rumeno; non se ne conosce il nome, ma la Polizia locale ne possedeva il codice per precedenti penali. A causa dell’incompletezza della sequenza genetica emersa dai rilevamenti, le contestazioni nei suoi confronti non sono andate oltre. L’uomo si è giustificato così: “A San Valentino ero in Svizzera”.
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