Stupro di gruppo a Siena: sotto accusa anche un giocatore di Serie A (ma delle giovanili)

Stupro di gruppo a Siena: lo ha denunciato una ragazza di 21 anni. Tra i ragazzi accusati della violenza ci sarebbe anche un giocatore di Serie A. O meglio, uno che gioca nelle giovanili di una squadra di serie A. Sarebbe avvenuto la settimana scorsa in un appartamento in città.

Una sera di festa tra amici dopo i mesi difficili del lockdown, la voglia di qualche bevuta, a ridere e a scherzare. Ma la festa si è trasformata presto in incubo per una 21enne residente a Siena. Almeno secondo il suo racconto: ha denunciato di aver subito una violenza sessuale di gruppo, da più giovani. I fatti risalirebbero alla scorsa settimana e la festa ci sarebbe stata in un appartamento.

Siena: ragazza di 21 anni denuncia stupro di gruppo

A denunciare il fatto la stessa 21enne che dopo la violenza è tornata a casa e ha deciso di rivolgersi alla Polizia. Immediato, come è prassi in questi casi, l’attivazione del protocollo ‘Codice Rosso’ per vittime di violenze e abusi. L’obiettivo è raccogliere tempestivamente tutte le informazioni e le testimonianze, dei protagonisti. Ma anche di chi può aver visto o sentito qualcosa. La procura di Siena guidata da Salvatore Vitello indaga da giorni con estremo riserbo. 

Finora la ragazza sarebbe stata sentita due volte e gli inquirenti starebbero incrociando tutte le informazioni, tra cui anche i referti medici e altri accertamenti. Quattro i ragazzi coinvolti che sono ora indagati di violenza sessuale di gruppo. Il più giovane è ancora minorenne, 17 anni; il più anziano, 21 anni. Tre di loro, tutti maggiorenni sono stati arrestati e messi ai domiciliari. Gli arresti e le perquisizioni sono stati fatti a Siena e in Sicilia.

Tra gli arrestati a Siena c’è anche un calciatore di serie A

Tra gli arrestati, secondo quanto si apprende, ci sarebbe un calciatore del settore giovanile di una squadra di serie A. Gli arrestati sarebbero volti conosciuti a Siena e, anche per tutelare la vittima, gli inquirenti si muovono nel massimo riserbo e continuano a indagare per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, capire se sui telefoni cellulari esistono prove, foto e filmati, che possono raccontare la violenza subita dalla giovane. 

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