Stupro Jesolo: Mohamed Gueye, perché non poteva essere espulso, nonostante furti, atti osceni... Stupro Jesolo: Mohamed Gueye, perché non poteva essere espulso, nonostante furti, atti osceni...

Stupro Jesolo: Mohamed Gueye, perché non poteva essere espulso, nonostante furti, atti osceni…

Stupro Jesolo: Mohamed Gueye, perché non poteva essere espulso, nonostante furti, atti osceni...
Stupro Jesolo: Mohamed Gueye, perché non poteva essere espulso, nonostante furti, atti osceni…

ROMA – “È stato arrestato questa notte dalla Polizia di Venezia (che ringrazio!) Mohamed Gueye, IMMIGRATO senegalese irregolare, accusato di avere STUPRATO a Jesolo una ragazza di 15 ANNI. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Dopo diversi precedenti penali era già stato in passato condannato (inutilmente) a lasciare l’Italia, ma avendo avuto una bambina da una donna italiana (che brava persona…) questo verme NON può essere espulso. ROBA DA MATTI! Con il #DecretoSicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma”.

Su Facebook il ministro Salvini ha sintetizzato a modo suo l’impasse giuridico che ha consentito al senegalese di restare a piede libero nel nostro Paese a dispetto dei numerosi precedenti penali. La sua vicenda italiana è cominciata nel 2009: viaggio in aereo di linea dal Senegal con regolare visto turistico giustificato dalla residenza a Marcon, vicino Venezia, della sorella.

Quindi ottiene un permesso di soggiorno temporaneo con scadenza nel 2013. Due anni dopo, a seguito di vari reati, è raggiunto da un provvedimento di espulsione: un furto di 700 euro ai danni di alcuni giovani che lo avevano ospitato, atti osceni su un autobus e resistenza all’arresto i reati commessi.

Nel frattempo, a seguito di una relazione con una ragazza italiana, diventa padre di una bambina. E’ la presenza di questa figlia italiana che blocca l’iter dell’espulsione. Guye si stabilisce in riviera in attesa del pronunciamento delle autorità amministrative. Vive di espedienti, prova a rigare dritto e smettere con alcol e droghe: l’aggressione sessuale ai danni della quindicenne dimostrerebbe l’esatto contrario.

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