Stupro Rimini, il padre dei due marocchini: “Tra due anni saranno liberi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2017 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
Stupro Rimini, il padre dei due marocchini: "Tra due anni saranno liberi"

Stupro Rimini, il padre dei due marocchini: “Tra due anni saranno liberi”

ROMA – “I miei figli faranno due o tre anni di carcere poi usciranno puliti, andranno a lavorare, si potranno fare una famiglia e vivere tranquilli”. A parlare è il 51enne Mohamed, a Matrix, padre dei due fratelli minorenni marocchini finiti in carcere per lo stupro di Rimini.

“Mi spiace per quella ragazza, ma i miei figli hanno imparato la lezione, non avranno più brutte amicizie e si comporteranno bene” ha aggiunto poi.

L’uomo, che in precedenza aveva affermato che i figli dovevano pagare per quanto accaduto, ora ai microfoni televisivi di Canale 5 cerca di giustificare i figli minorenni. Il padre dei due giovani sta scontando 6 mesi ai domiciliari per furto e per essere rientrato in Italia illegalmente. Alle telecamere del programma Matrix, mentre mostra la sua casa, l’uomo afferma: “Ormai è capitato, è che si tratta di ragazzini. Speriamo che escano puliti e possano andare avanti con la loro vita, perché sono ancora giovani”.

Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che parla di “vergogna” per le parole a “Matrix” del padre dei due giovani e di un “preoccupante contesto famigliare”:

“E’ molto difficile rimanere imperturbabili, ascoltando le parole del padre dei due minorenni arrestati per gli stupri del 26 agosto. Quelle frasi, oltre a mettere in rilievo un preoccupante contesto famigliare, culturale, morale, sono inaccettabili innanzitutto per le tre persone oggetto di violenza bestiale e quindi per la comunità riminese, anch’essa in qualche modo costretta nella parte di vittima davanti ai fatti di quella notte agghiacciante. Un fatto del genere non ‘capita’, non si risolve con un paio d’anni di soggiorno in carcere e poi si esce e si torna a fare la propria vita. Da un punto di vista morale, tutto questo deve lasciare un segno profondo, non solo purtroppo nelle vittime ma soprattutto nei disumani carnefici, qualunque sia la loro età anagrafica. Da un punto di vista giuridico, questi accadimenti determinano responsabilità precise, rigorose, ferme che non possono e non devono risolversi in 24 o 36 mesi ‘lontani da casa’”.

Intanto, come riporta il Giorno, dal quadro delle indagini emergono nuovi retroscena sulla vicenda. Il branco ha iniziato la sua notte folle bevendo nella zona del porto di Rimini. Poi l’incontro con due turisti bolognesi. Scatta la rapina. Poi i quattro vanno verso la spiaggia e lì incontrano una coppia di polacchi. Prima la domanda “Where are you from?”, poi la violenza. L’uomo viene immobilizzato mentre per la donna comincia un’ora di stupri. Solo dopo 60 minuti il branco si allontana e decide che la serata non può finire così. Alle 3,57 sulla statale si consuma un altro stupro, vittima questa volta una trans peruviana che viene stuprata e derubata.