Portofino, erano padre e figlio i due sub morti intrappolati nella grotta

Portofino

Si chiamavano Domenico e Angelo Ferrari, padre e figlio, ed erano di Piacenza, i due sub morti questo pomeriggio nel mare di Portofino. Avevano 54 e 17 anni. L’istruttore che era con loro è riuscito a salvarsi.

I tre sommozzatori erano entrati in acqua intorno alle 12, dopo aver raggiunto in barca da Santa Margherita il luogo dell’immersione con una navigazione di 15 minuti.

Dalle prime informazioni i tre, ad un certo punto, sono andati a visitare una delle tante grotte della parete rocciosa, situata a circa 5 metri di profondità sotto la chiesa di san Giorgio e che si incunea nella roccia per sei-sette metri.

Secondo una prima ricostruzione i due sub piacentini si sarebbero immersi insieme ad un istruttore. Una volta entrati nella grotta di San Giorgio, però, qualcosa, probabilmente il moto ondoso, ha loro impedito di uscire. L’istruttore in qualche modo è riuscito a riemergere e a raggiungere terra a Portofino, dando immediatamente l’allarme.

La zona sotto la chiesa di San Giorgio è stata raggiunta da un gommone con sei sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno tentato in ogni modo di intervenire, bloccati però dalla forte risacca. Nel frattempo, da terra, è stato avvistato e recuperato il corpo di Domenico che il mare aveva evidentemente trasportato all’esterno della grotta.

Secondo quanto appreso, al momento della tragedia la visibilità era ottima e il mare in buone condizione. L’European Diving Center di Santa Margherita, presso il quale le due vittime si erano appoggiate per l’immersione, è uno dei più importanti d’Europa, uno dei due centri italiani abilitati per formare gli istruttori degli istruttori e opera da 15 anni.

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