"Succose bistecche" al posto di cocaina: arrestato un vigile di Prato

FIRENZE – Fette di prosciutto da assaggiare; succose bistecche alla fiorentina: ma le pietanze che un vigile urbano di Prato diceva, per telefono, di voler far degustare ad amici e conoscenti erano, invece, cocaina ed altre droghe destinate ad una 'clientela' di tossicodipendenti diffusa fra Firenze, Montecatini Terme e la stessa Prato. Ora l'agente e' in carcere con l'accusa di spaccio.

Con lui sono stati arrestati dai carabinieri altri quattro uomini, tutti ai domiciliari: sono un albanese, un residente a Scarperia e due fiorentini, il figlio di un magistrato ed un pregiudicato di Rovezzano gia' coinvolto in passato in indagini di droga. Per tutti l'accusa e' di spaccio di sostanze stupefacenti. Sulle misure cautelari il gip Giacomo Rocchi ha confermato le richieste del pm Fedele La Terza.

Secondo quanto appreso, i carabinieri hanno mirato le indagini sul vigile urbano di Prato, residente a Firenze, sul quale da tempo c'erano segnalazioni di attivita' illecite. Dopo una serie di appostamenti – e grazie alle curiose intercettazioni telefoniche di carattere gastronomico – e' emerso che, in effetti, l'agente della polizia municipale era contattato da pusher e tossicodipendenti per i rifornimenti di partite di droga e la cessione 'al dettaglio' delle dosi, in particolare di cocaina. Al vigile sono state fatte anche intercettazioni ambientali nella sua auto da cui e' risultato che il suo 'raggio d'azione' si estendeva fino a Montecatini.

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