Suonano al citofono di notte, detenuto non risponde. Per Cassazione “è evasione”

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Dicembre 2014 - 06:05| Aggiornato il 17 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Suonano al citofono di notte, detenuto non risponde. Per Cassazione "è evasione"

Suonano al citofono di notte, detenuto non risponde. Per Cassazione “è evasione”

ROMA – Quando la polizia giudiziaria, in piena notte, è andata a bussare alla sua porta l’uomo, un detenuto agli arresti domiciliari, non ha risposto al citofono. E la Cassazione gli ha confermato la condanna per evasione.

L’uomo si era giustificato sostenendo di non aver udito lo squillo sordo del citofono perché dormiva e che il tentativo di verifica della sua presenza in casa non era motivo sufficiente per dedurre l’arbitrario allontanamento dal luogo di restrizione, proprio perché effettuato in piena notte. Ma per i supremi giudici, la Corte d’Appello di Roma ha ragione e la verifica è stata ritenuta sufficiente per acclarare la sua assenza illegittima dal proprio domicilio.

E’ quanto stabilito nella sentenza n. 53550 del 23 dicembre 2014. Secondo i giudici di Piazza Cavour,

“l’accertamento dell’evasione va effettuato secondo le normali regole in tema di libero convincimento senza alcuna previsione di prova legale”.

La questione, secondo la Suprema Corte,

“va affrontata sotto il profilo dell’adeguatezza di una motivazione fondata sulla modalità di accertamento sopra indicata. Tale adeguatezza va considerata in relazione all’onere che non può che fare carico alla parte sottoposta al regime di detenzione domiciliare di porsi in condizione di garantire la possibilità di effettivo controllo della sua presenza in casa, in qualsiasi orario“.

Anche a notte fonda, dunque, e pertanto è da considerarsi illegittimo il ricorso del detenuto che non ha risposto nonostante i ripetuti tentativi della polizia.

Conclude la sentenza:

“l’aver dato atto che la polizia giudiziaria che svolgeva i controlli ha proceduto alla ricerca della persona presso il domicilio mediante l’uso delle apposite suonerie e con azione ripetuta è motivazione adeguata ed esente da vizi logici”.