Precari scuola veri docenti: anche loro hanno diritto agli scatti d’anzianità

NOVARA – I supplenti hanno diritto agli scatti d’anzianità, come i docenti di ruolo. La sentenza del Tribunale di Novara ha stabilito che i precari della scuola sono professori “veri”, e quindi devono ricevere la giusta riconoscenza, anche in termini economici. Il ricorso era stato presentato da 8 precari, che avevano fatto ricorso per il periodo in cui erano stati supplenti.

Gli otto “vincitori” di Novara potranno riscuotere anche gli arretrati. Inoltre i loro stipendi saranno aumentati fino a 150 euro, a seconda dell’anzianità.

Se la sentenza facesse scuola, sarebbe una vera e propria rivoluzione tra le cattedre italiane. Docenti che spesso, anzi spessissimo, cambiano scuola da un anno all’altro, sono costretti a ripartire sempre da zero. Non solo come ambientamento (in una nuova scuola, ma anche in una nuova città), ma anche (e forse soprattutto) come riconoscimento economico.

La supplenza non viene infatti conteggiata tra gli anni di anzianità. Quindi il supplente lavora in tutto e per tutto come un professore di ruolo, ma secondo lo Stato non ha diritto agli stessi soldi. Nel senso che non può accumulare quell’anzianità che fa scattare l’aumento. Come se fossero soltanto dei “docenti di serie B”.

La causa degli 8 di Novara è stata sostenuta dalla Cisl locale. Il segretario provinciale, Giambattista Cattaneo, ha spiegato che a questi 8 supplenti ne potrebbero seguire subito un’altra ventina: “Ne abbiamo altri venticinque che a settembre richiederanno il medesimo riconoscimento; il nostro legale sta mettendo a punto le loro istanze”. La sentenza in questo caso è prevista per settembre.

L’ultimo step adesso è quello dell’eventuale ricorso dell’Avvocatura di Stato: se dovesse esserci, la palla passerebbe alla Corte d’Appello di Torino, che può confermare o ribaltare la vittoria dei supplenti.

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