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Tagli esami, tac e risonanze: medici minacciano sciopero

di Maria Elena Perrero |23 Settembre 2015 13:55

(Foto d’archivio)

ROMA – I medici si mobilitano contro i tagli alle prestazioni sanitarie passate dal servizio nazionale, bollano il decreto del governo Renzi come “sbagliato” e annunciano uno sciopero. “E’ già in atto una mobilitazione che potrebbe portare anche a uno sciopero di tutto il mondo della sanità italiana”, avverte Costantino Troise, segretario dell’Anaao, il maggior sindacato dei medici dirigenti.

Il taglio “fatto dall’alto, ha detto Troise, è al centro di una mobilitazione intersindacale e interprofessionale già partita, al centro degli Stati Generali del 21 ottobre”, con Ordine dei medici, società scientifiche e sindacati. “L’obiettivo è una manifestazione unitaria. Lo Stato si sostituisce al giudizio del professionista, assumendone le prerogative, a prescindere dal malato. Tutto questo per poche centinaia di milioni e con strafalcioni tecnici”.

Negli scorsi giorni il ministero della Salute ha individuato oltre duecento prestazioni sanitarie come risonanze magnetiche, tac, esami di laboratorio e genetici e test allergologici da tagliare. La ministra Beatrice Lorenzin sostiene che le “sanzioni amministrative sul salario accessorio scatteranno dopo un eccesso reiterato di prescrizioni inappropriate e solo dopo un contraddittorio con il medico che dovrà giustificare scientificamente le sue scelte. Se non lo farà, solo allora scatterà la sanzione”. Ma i medici non sono dello stesso parere.

 

 

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