Tamara Pisnoli e pestaggio del debitore: “Pulite il sangue”

Tamara Pisnoli e pestaggio del debitore: "Pulite il sangue"
Tamara Pisnoli

ROMA – Tamara Pisnoli, ex moglie di Daniele De Rossi, è sotto inchiesta per un efferato pestaggio avvenuto, come riporta Ilaria Sacchettoni sul Corriere della Sera, nella sua villa.

Nelle motivazioni di una sentenza la Pisnoli è descritta come un boss che fa punire un imprenditore perché non restituisce il prestito con interessi mensili al 20% L’episodio racconta lo scontro per il prestigio criminale fra due gruppi differenti.

Come racconta il Corriere della Sera,

vittimaè un imprenditore che si era invaghito del fotovoltaico e si era fatto prestare a strozzo 80mila euro, poi diventati 200mila da restituire. La vicenda risale al 17 luglio 2013 quando viene portato a casa Pisnoli. Lì viene gonfiato di pugni e calci. Poi, a sfregio finale, la fronte gli viene incisa profondamente con un coltello affilato. Perde sangue, un vero lago sul pavimento. La Pisnoli, che è presente, non si scompone granché. Guarda e spara: “Pulite bene, che qui avete fatto uno schifo”.

Sempre Sacchettoni ricostruisce quanto secondo i magistrati sarebbe avvenuto quel giorno:

Il 17 luglio l’imprenditore sale su un’autovettura che lo porta a casa Pisnoli. Probabilmente è la villa in cui Tamara ha vissuto con Daniele De Rossi, vai a sapere, certo non pensa a quello mentre lo gonfiano di calci. Neppure tenta di rialzarsi ed è ancora sul pavimento mentre uno di loro gli incide la fronte in profondità: «così non ti dimentichi». Perde sangue della testa, viene tamponato con la sua stessa maglietta mentre la Pisnoli, invita tutti a pulire «lo schifo» per terra.

Il reato di usura nella città dall’imprese minuscole e quasi infinitesimali stacca di molto altre attività criminali. I gruppi pescano manovalanza qui e là, tra i Casamonica e gli Spada. «La non comune ferocia del pestaggio» è spiegata nelle motivazioni alla condanna di una parte degli autori. In quella villetta due gruppi criminali, l’uno e l’altro nel ramo usura, combatte per affermare il proprio prestigio criminale. Il messaggio non è rivolto al piccolo faccendiere semmai all’avversario.

 

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