Tangenti per evitare le sanzioni, arrestati 4 ispettori all'Agenzia delle Entrate

Pubblicato il 25 Novembre 2011 - 19:16 OLTRE 6 MESI FA

TRANI, 25 NOV – Intimorivano gli imprenditori sottoposti a controlli facendosi consegnare somme di denaro per minimizzare eventuali sanzioni o evitarne di pesanti e accelerare le procedure di verifica: con questo sistema quattro ispettori dell'Agenzia delle entrate di Bari e quattro di Barletta si sarebbero fatti consegnare tra il 2005 e il 2009 decine di migliaia di euro di 'bustarelle' e altri regali. Gli otto, arrestati oggi dalla guardia di finanza, sono accusati a vario titolo di concussione, millantato credito, truffa e rivelazione del segreto d'ufficio.

Quattro di loro sono finiti in carcere e sono i baresi Michele De Cesare, di 65 anni, Giuseppe Rizzi, di 56, il barlettano Antonio Dileo, di 52 anni, e Pietro Pappolla, 65 anni di Trani. Ai domiciliari sono invece Saverio D'Ercole, 60 anni, di Andria, Luca Lerro, 63 anni di Corato e la sua convivente Nunzia Ciminiello, di 58 anni, e infine l'andriese Luigi Pesce, di 60 anni, coinvolto nel 2009 in un'altra analoga inchiesta della procura di Trani da cui e' scaturita l'indagine odierna.

Due degli arrestati sono in pensione, uno era stato licenziato l'anno scorso, gli altri, ha riferito in conferenza stampa il direttore regionale dell'agenzia delle entrate, Aldo Polito, sono gia' stati sospesi dal servizio. Polito ha anche sottolineato il ruolo di collaborazione con gli investigatori svolto dall'Agenzia delle Entrate nella vicenda.

Il direttore dell'amministrazione finanziaria, Attilio Befera, in una lettera inviata a tutti i dipendenti dopo i fatti giudiziari che hanno coinvolto oggi Barletta e Bari e l'altro ieri Torino, sottolinea che si tratta di ''casi isolati'', ma ''ogni volta l'immagine dell'Agenzia subisce inevitabilmente un duro colpo e rischia di essere offuscato tutto cio' che di straordinario siamo riusciti a realizzare in questi anni al servizio del Paese con la dedizione, la professionalita' e la competenza di cui abbiamo saputo dare prova''.

I casi di concussione accertati dagli investigatori a Barletta e Bari sono nove, a decine di migliaia di euro ammonta invece la somma di denaro che risulta essere stata indebitamente percepita dagli ispettori che compivano i controlli e spingevano gli imprenditori sottoposti a verifica a pagare somme in denaro per ottenere sconti su eventuali sanzioni per irregolarita', reali o presunte: due casi riguardano Barletta, altrettanti Canosa di Puglia, poi ci sono anche Trani, Andria e Molfetta. In quest'ultimo caso, a dicembre del 2006, la vittima e' stata il titolare di un panificio che avrebbe consegnato ai due ispettori, Michele De Cesare e Giuseppe Rizzi, un cesto di Natale ciascuno contenente sul fondo anche la somma di 1.000 euro. Secondo l'accusa, oltre al denaro e a beni vari, in alcuni casi venivano usati anche posti di lavoro. Su diversi episodi sono ancora in corso approfondimenti e indagini; il capo della procura di Trani, Carlo Maria Capristo, ha rivolto un appello a chi abbia subito vessazioni analoghe a ''denunciare e collaborare''.