Tangenti Roma, non solo vigili: ma Giuliani è comandante fino a giugno

Foto LaPresse

ROMA – Va avanti l’inchiesta sulle presunte tangenti che alcuni vigili avrebbero intascato a Roma per non fare la multa agli imprenditori. Eppure, scrive Fabio Rossi sul Messaggero, il comandante Angelo Giuliani dovrebbe mantenere il suo posto almeno fino a giugno.

“In questi tre mesi -spiega Rossi -dovrà, come gli ha espressamente chiesto Gianni Alemanno, «imporre un cambio di passo al corpo». Per portarlo fuori dalle secche delle inchieste sul racket di tangenti e delle polemiche di questi giorni”.

Paola Zanca sul Fatto Quotidiano fa una serie di esempi che spiegano come il fenomeno sia esteso anche oltre il mondo degli agenti. Attualmente, scrive, “cinque agenti della polizia di Roma Capitale sono appena stati accusati di concussione e rischiano di vedere aggravata la loro posizione per minacce e violenza privata. Ma le cronache sono zeppe di casi esemplari”, sempre all’interno di enti pubblici.

Ecco il primo esempio: “In carcere invece è finito un geometra del X Municipio dopo la denuncia, due anni fa, del proprietario di una palestra del quartiere Tuscolano: l’imprenditore aveva raccontato che per ottenere i permessi per alcuni lavori di ampliamento era arrivato a versare quasi 70 mila euro”.

Secondo caso raccontato dalla Zanca: “Due geometri dell’Ispettorato edilizio del Comune di Roma si sono accontentati di 2500 euro per chiudere un occhio sulla costruzione di un forno abusivo”.

Terzo caso: “È fresca di dicembre, invece, la denuncia contro un agente della municipale di Roma ch e aveva preso di mira tassisti e noleggiatori. In cambio di soldi, sparivano le contravvenzioni, comprese quelle che comportavano il ritiro della licenza. Pur di convincerli a non parlare, raccontano, a un certo punto aveva promesso di restituire tutto, ma è arrivata prima la Polfer”.

La Zanca prende ad esempio anche un caso riportato sul Messaggero: “La storia di un venditore ambulante, Augusto Proietti, esausto delle richieste di un vigile urbano. Da troppo tempo, ogni mattina si sentiva ripetere la stessa richiesta: “O mi dai mille euro al mese o chiudi”. Nonostante il rifiuto, il pizzardone (così chiamano a Roma gli agenti della municipale) non mollava la presa: il venditore lo ha denunciato per 52 volte fino a che non ha perso la pazienza: ha picchiato il suo persecutore, e il gip ha arrestato pure lui”.

Nel frattempo gli inquirenti hanno convocato Orlando Corsetti, presidente del Primo Municipio, che, scrive Repubblica, ha denunciato un “mercato parallelo delle licenze gestito da professionisti”

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