Con una decisione senza precedenti, il Tar del Lazio ha condannato il Consiglio di Stato e la Presidenza del Consiglio dei ministri a pagare mille euro in favore di un magistrato del Tar di Firenze, Alessio Liberati, escluso irregolarmente da un concorso a due posti come Consigliere di Stato.
Il magistrato trentanovenne romano, con un ricorso al Tar del Lazio aveva sostenuto e dimostrato l’irregolarità, procedurale e sostanziale, del concorso più ambito dalle ‘toghe’ italiane: quello alla carica di referendario del Consiglio di Stato. ”Si tratta del primo caso in Italia – sostiene Giacinto Canzona, uno dei difensori di Liberati – in cui i più alti organi giurisdizionali e politico-amministrativi, rispettivamente il Consiglio di Stato e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, vengono condannati a risarcire, anche se solo simbolicamente, un danno per un concorso pubblico che non si è svolto in modo regolare”.