Taranto, furti ai morti di Covid. Medico a paziente: “Tra dieci minuti muori”. Indagano Procura e Asl

Taranto, ospedale: furti ai morti di Covid. Un medico avrebbe detto ad un paziente: “Tra dieci minuti muori”.

Anelli, fedi nuziali, orologi e telefoni cellulari che appartenevano a pazienti morti per Covid, nell’ospedale della città pugliese non sono mai più stati consegnati ai parenti che sospettano possano essere stati rubati.

E’ quanto sostengono alcuni familiari dei defunti che hanno sporto denunce dopo le quali la magistratura ha aperto una inchiesta, mentre l’Asl di Taranto ha avviato una indagine interna.

Taranto, ospedale: morti sospette e metodi brutali

Al centro delle indagini ci sarebbero anche casi di morti sospette e metodi brutali nel comunicare il decesso di un paziente.

Ad alcuni cellulari restituiti sarebbe stata cancellata la memoria che conteneva importanti ricordi.

E forse anche qualcosa di strano che accadeva nell’ospedale e che era stata filmata e quindi – secondo i parenti – doveva essere cancellata.

I familiari di otto pazienti morti nel Moscati si sono ora uniti nel gruppo “Per i nostri parenti” e chiedono giustizia. 

“Fra dieci minuti morirà”

Tra i casi al vaglio degli investigatori, a scioccare più di tutti è il racconto di un malato positivo al Covid.

L’uomo viene ricoverato all’ospedale nella notte tra l’1 e il 2 novembre. Dopo 24 ore dal ricovero l’uomo scrive alla famiglia: “Venitemi a prendere, qui muoio”. Dopo il messaggio segue un lungo silenzio.  

Nessuno contatta la famiglia per un bel po’. La figlia avvocato si insospettisce e riesce a parlare con un medico che le inizia ad urlare contro “come una bestia inferocita”.

Come scrive Repubblica, la dottoressa dice alla figlia dell’uomo di 78 anni: “Suo padre non collabora, non vuole mettersi la maschera Cpap, fra dieci minuti morirà, preparatevi!”.

La figlia si informa sui livelli di saturazione del padre. La dottoressa, di fronte al paziente che sente tutto ribadisce: “Non c’è saturazione, vedrete che fra dieci minuti muore. È qui, mi sta ascoltando, fra poco morirà”.

Pochi minuti dopo la stessa dottoressa chiama la figlia per dirle: “Gliel’avevo detto che moriva, ed è morto”.

E non finisce qui. Secondo la figlia, i medici non avrebbero somministrato alcuna terapia al padre. Ora spetterà agli inquirenti chiarire se il paziente abbia ricevuto solo ossigeno o altro.

Taranto, gli altri episodi

Come scrive Il Giornale che racconta la vicenda, nel mirino della procura di Taranto ci sono anche altri episodi. 

Si tratta di bagni sporchi e inaccessibili, camere mortuarie con cadaveri accatastati e operatori delle onoranze funebri che li prelevano senza protezioni.

Anche il Tribunale del malato, in difesa del diritto alla salute e dell’umanità del trattamento, ha chiesto formalmente alla Regione Puglia di fare le dovute verifiche. Il Tribunale del malato ha scirtto direttamente all’assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco e al governatore Michele Emiliano (fonte: Ansa, Repubblica, Il Giornale). 

 

 

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