Taranto, padre perde potestà genitoriale: getta figlia dal balcone, è gravissima

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Il palazzo in cui, a Taranto, è avvenuta la tragedia (foto Ansa)

TARANTO – Un uomo a Taranto ha accoltellato al collo il figlio di 14 anni e ha lanciato la figlia di sei anni dal balcone del terzo piano di un appartamento di uno stabile del rione periferico di Paolo VI.  L’episodio è avvenuto oggi, domenica 7 ottobre, al culmine di una lite familiare. L’uomo ha reagito così dopo aver saputo di aver perso la potestà genitoriale.

L’uomo era ubriaco ed è stato arrestato. A quanto si apprende le condizioni della bambina sono critiche: i sanitari dell’ospedale Santissima Annunziata stanno facendo di tutto per tenerla in vita. Non sarebbero invece gravi le ferite riportate dall’altro figlio, la cui prognosi è di 15 giorni.

Circa la situazione della bambina, l’Asl riferisce che “sono stati prontamente attivati il neurochirurgo, il radiologo interventista, l’otorinolaringoiatra, l’oculista, il chirurgo maxillo-facciale e gli anestesisti” per predisporre il blocco operatorio (secondo le linee guida nazionali Trauma Center di livello nazionale).

“La paziente – informa ancora l’Asl – è stata stabilizzata transitoriamente in modo da essere sottososta al Tc total body per politrauma. Successivamente, in condizioni gravissime, e’ stata sottoposta ad intervento chirurgico di salvataggio di laparotomia abbreviata secondo i criteri della damage control surgery”. Attualmente la piccola è  in gravissime condizioni ed è ricoverata in Terapia Intensiva sotto stretto monitoraggio di tutti i parametri vitali a cura del team rianimatorio/team ospedaliero.

Il direttore generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, e l’intera direzione medica dell’Asl di Taranto, “seguono costantemente l’evolversi della situazione clinica della piccola paziente che, al momento, è ancora in Rianimazione”.

L’uomo ha 49 anni ed è separato dalla moglie con cui litigava da tempo per quanto riguarda gli incontri con i figli. L’aggressione è avvenuta a casa dell’ex moglie che in quel momento era assente. Nell’appartamento c’erano la madre del 49enne e il cognato. 

Quando è stato portato via dai carabinieri che lo hanno arrestato ha rischiato il linciaggio da parte dei residenti della zona. 

 

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