Taranto, scuole ancora chiuse: rischio polveri dall’Ilva. Genitori e M5s: “Chiudete lo stabilimento, non le classi”

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Lo stabilimento Ilva di Taranto (Foto Ansa)

TARANTO – Ancora scuole chiuse a Taranto per il rischio di polveri sottili portate dal vento dallo stabilimento dell’Ilva. Il divieto riguarda il rione Tamburi. E sui social network scatta la protesta delle mamme degli studenti: “Niente scuola per non disturbare l’Ilva”.

Anche oggi, martedì 28 novembre, come ieri è un “wind day” a Taranto: il vento soffia forte da nord-ovest, spargendo sulla città le polveri pericolose dell’Ilva. E così il sindaco, Rinaldo Melucci, ha emanato un’ordinanza per far stare a casa i bambini.

L’ordinanza, in realtà, risale al 24 ottobre scorso. Nel giro di un mese, su 26 giorni di scuola, si sono verificati già quattro wind day. E le mamme degli scolari non ci stanno:

“Caro sindaco, se i giorni di wind day dovessero essere due o tre al mese lei ci fa rimanere i bambini a casa? Ma lo sa che è importante l’istruzione scolastica? Tutte queste assenze come si recuperano? Se i bimbi non vanno a scuola non possiamo segregarli in casa, li portiamo con noi a fare la spesa e sono lo stesso esposti”, si sfoga un genitore su Facebook. “Anziché chiudere le scuole, fate risanare la fabbrica che puntualmente ci sta uccidendo giorno dopo giorno”, aggiunge una mamma.

Intanto, scrive Repubblica, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno presentato una mozione in cui chiedono al sindaco di ordinare il fermo totale delle attività industriali a ridosso del quartiere Tamburi nei wind day, dagli impianti ai nastri trasportatori che sollevano le polveri minerali spargendole su case, marciapiedi e balconi, “anziché agire sui cittadini che l’inquinamento lo subiscono”.

 

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