Taser usato anche per i malati psichiatrici: primo caso in ospedale a Firenze Taser usato anche per i malati psichiatrici: primo caso in ospedale a Firenze

Taser usato per i malati psichiatrici: primo caso in ospedale a Firenze

Taser usato anche per i malati psichiatrici: primo caso in ospedale a Firenze
Taser usato per i malati psichiatrici: primo caso in ospedale a Firenze (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Il taser utilizzato anche per calmare i malati psichiatrici. Ancora un utilizzo della pistola elettrica – stavolta nel reparto di psichiatria di un ospedale per immobilizzare un uomo che neppure i carabinieri riuscivano a calmare – fa dire al ministro dell’Interno Matteo Salvini che lo strumento “funziona” e che “in estate sarà disponibile per tutti gli agenti in divisa”.

Il pretesto per parlarne è arrivato da Firenze dove un 42enne, ricoverato all’ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli, ha aggredito le forze dell’ordine chiamate dai sanitari per calmarlo. Dava in escandescenze ed è stata la terza volta in due giorni che il personale dell’ospedale si è trovato costretto a chiedere l’intervento della forza pubblica. Questa volta, però, i carabinieri si sono trovati nella situazione di azionare la ‘pistola elettronica’ poiché non c’era modo di placare l’agitazione dell’uomo, che invece col taser è stato immobilizzato.

“La pistola elettrica funziona e si dimostra uno strumento prezioso per le forze dell’ordine”, ha dunque commentato al riguardo il ministro Salvini, ricordando che “la sperimentazione è quasi finita” e che “da questa estate sarà nella normale disponibilità delle donne e degli uomini in divisa”. “Dalle parole ai fatti”, ha chiosato il ministro.

L’intervento c’è stato verso mezzogiorno e ha riguardato un soggetto con precedenti di polizia per lesioni: per lui il gip aveva disposto già nel 2018 la degenza coatta per sei mesi in una struttura ospedaliera prima di essere destinato a una Rems, le nuove strutture che devono sostituire gli ospedali psichiatrici giudiziari, aboliti per legge. La vicenda dimostra la difficoltà di gestire di pazienti come questi.

I medici e gli infermieri hanno chiamato il 112 proprio perché non riuscivano a farlo stare calmo a causa di un forte stato di agitazione. E quando il paziente ha visto i militari, ha aggredito anche loro. Poiché non c’era modo di fermarlo, la pattuglia ha dunque deciso di impiegare la pistola Taser. Così, quando il dardo lo ha colpito e trasmesso la scarica elettrica, il personale sanitario è potuto intervenire per sedarlo e riprendere le cure. (Fonte Ansa).

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