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La stangata della tassa rifiuti: a Roma e Venezia +30% in 4 anni

di luiss_smorgana |26 Luglio 2011 9:48

Emergenza rifiuti a Napoli (Lapresse)

ROMA – Ci sono voluti tre anni o poco meno, dal 2008 al 2010 e la tassa dei rifiuti è aumentata del 7,6% nelle venti città capoluogo di Regione in Italia. I dati sono quelli di un rapporto della Uil-Politiche territoriali e raccontano che una famiglia di quattro persone che abita in una casa da 80 metri quadri e che ha un reddito imponibile Irpef di 36 mila euro, adesso paga 209 euro, ovvero 15 euro in più di tre anni fa.

Provando a scorrere i numeri da città a città non va meglio. Il caso che salta subito all’occhio è quello di Napoli, dove il rincaro della Tarsu è stato del 48%, Roma e Venezia invece ha collezionato un aumento del 30% circa in quattro anni. “Sono colpiti principalmente lavoratori dipendenti e pensionati. Invece di aumentare le tasse bisognerebbe tagliare i costi della politica”, spiega Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil.

Ma a cosa sono dovute tutte queste impennate? Stando a quanto scrive Repubblica nel 2008 il governo bloccò le addizionali comunali e gli incrementi dell’Ici ma lasciò le mani libere ai Municipi per la tassa sull’immondizia. Così sono scattati gli aumenti a mitraglia. Ma non è finita, stretti dai tagli di Tremonti, i Comuni stanno nuovamente mettendo mano alla famigerata Tarsu”.

A Roma è previsto un ulteriore rincaro del 12 per cento rispetto al 2010 (in media si pagano già 317 euro), Venezia ha raggiunto i 325 euro medi (+ 23,6 per cento rispetto al 2010), Aosta ha già deciso un aumento del 9,3% Trento del 9,3 %, Genova del 6,5% ed anche Bologna con il 5,1%. Le prossime in lista potrebbero essere Palermo e Milano.

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