Tav, manifestazioni a confronto: bruciato presidio dei “no all’alta velolcità”

«Una manifestazione comunque bipartisan, anche se alla fine per ragioni politiche legate alla campagna elettorale, alcune forze del centrodestra non hanno partecipato» – per fare sentire la voce delle migliaia di persone convinte che la Tav rappresenti il futuro produttivo del Piemonte e dell’Italia. Lo ha detto il sindaco Chiamparino alla manifestazione del sì alla Tav organizzato al Lingotto.

In una Sala Gialla gremita, nel centro fieristico da cui partì la campagna di Veltroni ‘I care’ nel 2000, i promotori della giornata dei sì alla Tav hanno spiegato le loro ragioni il giorno dopo la manifestazione in Val di Susa contro il progetto Torino-Lione alla quale hanno partecipato migliaia di persone.

Fuori c’era solo un piccolo gruppo di pacifici contestatori con la scritta ‘I 4 della No Tav’. Tre di essi sono entrati e gli organizzatori hanno loro offerto la possibilità di parlare. «Non è una dimostrazione muscolare quella di oggi, tanto meno un braccio di ferro – ha detto Chiamparino – ma solo una grande occasione democratica per illustrare un’opera di cui l’Italia ha bisogno per stare sul mercato. Un’opera davvero bipartisan: infatti qui non c’è nessuna bandiera di partito. Un’opera bipartisan come furono il traforo del Frejus e in tempi più recenti la metropolitana di Torino, che, programmata decine di anni, fu oggetto degli stessi timori anche da parte degli ambientalisti e di cui invece i torinesi possono ora godere».

Alla manifestazione è intervenuta anche Mercedes Bresso. «La Tav è uno dei grandi progetti infrastrutturali italiani – ha detto il presidente della Regione Piemonte – quello che consentirà la circolazione delle merci sull’asse sud est, in un sistema che comprende anche i grandi porti di Marsiglia e Genova. Per il Piemonte e l’Italia vuol dire stare dentro i corridoi europei 5 e 24».

«A chi protesta – ha aggiunto Bresso – dico che è legittimo esprimere la propria opinione ma non credo che competa agli abitanti delle valli dire se un progetto europeo si può attuare o meno. Se vogliono esprimere opinioni, partecipare alle discussioni perché il progetto sia il migliore possibile, siano benvenuti. Ma se il loro intervento diventa interdittivo sbagliano. Comunque sono una minoranza».

Nella notte di sabato, intanto, è andato a fuoco il presidio dei No Tav a Borgone di Susa (Torino). Secondo vigili del fuoco e carabinieri subito intervenuti sul posto si tratta di un incendio doloso anche se per ora non sono state trovate tracce. Per spegnerlo sono intervenute due squadre domare le fiamme che hanno praticamente distrutto il presidio.

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