Tavella, fallita società. Fa causa a Bazoli, Passera e Mazzotta

Pubblicato il 9 Marzo 2012 - 20:31 OLTRE 6 MESI FA

CREMONA – Diciottomila documenti depositati, l'ultimo dei quali e' una querela nei confronti di Giovanni Bazoli, presidente di Intesa San Paolo, Corrado Passera, gia' amministratore delegato di Banca Intesa San Paolo e Roberto Mazzotta, gia' presidente della Cassa di Risparmio delle province lombarde. E' una battaglia lunga 27 anni quella che sta conducendo l'ingegner Mario Tavella, di 87 anni, presidente della Michela Tavella, societa' fondata a Genova nel 1886, fallita il 10 giugno del 1992 con sentenza del tribunale di Cremona. Tavella ha ripercorso le tappe di quella che ha definito 'un'ingiustizia colossale' nel corso di una conferenza stampa convocata oggi.

La Tavella produceva formaggi (provolone, grana padano, canestrato) e margarina destinata al consumo diretto e all'industria dolciaria. Per la produzione di margarina, era la quarta societa' in Italia dopo Van Den Bergh, Star e Kraft. Nel 1983 scoppio' una controversia fra la Tavella e la Magazzini Generali Cariplo, all'epoca di proprieta' della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, nel cui deposito di Cremona la societa' stagionava i formaggi.

La truffa – spiega Tavella – e' consistita nell'addebitare in fattura ai depositanti una tariffa assicurativa contro il rischio incendio maggiorata di oltre il 3.000 per cento. In pratica, per ogni miliardo di merce assicurata contro l'incendio e tutti gli altri rischi, escluso il furto, pagavamo alla Cariplo un premio annuo sino a 18 milioni di lire, mentre la Cariplo riconosceva alla Compagnia di assicurazione Milano 530.000 lire.

Nel corso di 27 anni, Tavella e' intervenuto 54 volte presso le procure di Cremona, Milano, Mantova, 25 presso i ministri della Giustizia e 31 presso i ministri dell'Industria. ''Ritengo di essere vittima di uno dei piu' grandi scandali del nostro tempo'', ha detto, e ha annunciato che intende proseguire la battaglia per ottenere giustizia e il risarcimento del danno subito, stimato dal giudice del tribunale di Cremona in 45 milioni di euro.