Tavolara. Disabile salva turista in mare: "L'ho aiutato, ma nemmeno un grazie" Tavolara. Disabile salva turista in mare: "L'ho aiutato, ma nemmeno un grazie"

Tavolara. Disabile salva turista in mare: “L’ho aiutato, ma nemmeno un grazie”

Tavolara. Disabile salva turista in mare: "L'ho aiutato, ma nemmeno un grazie"
Tavolara. Disabile salva turista in mare: “L’ho aiutato, ma nemmeno un grazie”

OLBIA – Ha visto un uomo annegare in mare e non ci ha pensato due volte. Francesco Delpiano ha gettato in terra le stampelle, lui disabile per dei danni permanenti subiti in un incidente, e si è tuffato per aiutare il turista in difficoltà. Francesco, ottimo nuotatore, lo ha riportato a riva sano e salvo e l’ha affidato alla famiglia. A deluderlo, però, la reazione del turista: nemmeno un grazie a quell’uomo rimasto in acqua e che gli aveva appena salvato la vita al largo dell’isola di Tavolara, territorio di Olbia in Sardegna.

A raccontare la storia di Francesco Delpiano è il quotidiano L’Unione Sarda che scrive come l’uomo sia rimasto amareggiato dall’atteggiamento del turista che ha rischiato di annegare e che una volta salvato non ha avuto alcun gesto di riconoscenza, che ripercorre le tappe :

“Una donna corre disperata, insieme a una bambina – ha raccontato Delpiano su Facebook – l’istinto è mio compagno, da sempre”. “È stato prontissimo”, conferma la testimone Anna Pedata, dal suo stabilimento balneare. Francesco getta via le stampelle. La disabilità non è un limite, per chi è abituato ad affrontare con grinta le insidie della vita.

“Non penso, mi tuffo – dice Delpiano – con poche bracciate soccorro quell’uomo di mezza età, dall’accento laziale. Lo tranquillizzo, lo trascino per cento metri fin dove tocca. La moglie e la bambina, terrorizzate, lo prendono in consegna. Poi, lui si dirige verso il suo ombrellone, come se niente fosse”. Fine dell’incubo: tragedia scampata. Ma nemmeno un “grazie”.

“A volte mi domando: siamo connessi? Che società è questa, che valori? Parlo così perché tantissimi anni fa ho rischiato di morire, in acqua, a Cala Mariolu. In quella circostanza sono stato salvato da un uomo, Giuseppe Ciusa: non smetterò mai di ringraziarlo. Gli sarò sempre grato”.

La vita di Delpiano, prosegue il quotidiano, non è stata semplice. Originario di Nuoro, nel 2000 subisce danni permanenti quando viene travolto da un’auto a Sassari. Poi si trasferisce a Parma per la lunga riabilitazione e da qui la rinascita e l’amore per il nuto:

“La vita è dare e ricevere – conclude l’atleta nuorese – nonostante la superficialità di molti, vale la pena alzare lo sguardo e osservare cosa accade intorno. C’è sempre qualcuno da aiutare”.

Gestione cookie