Taxi in rivolta: a Bologna bara in spalla e corteo a piedi

BOLOGNA – Si e' conclusa in piazza VIII Agosto la marcia di protesta dei taxi a Bologna. Da li' il corteo e' proseguito a piedi, diretto verso piazza Maggiore, al grido di ''Chi non salta e' Mario Monti''. Davanti al gruppo (5-600 persone) viene portata a spalla una bara di legno con sopra la targhetta di un taxi. ''Liberalizzare significa prendere un taxi al buio''.

E' lo slogan impresso sulla prima auto arrivata nella piazza, alla testa della lunga colonna bianca partita alle 10 da Parco Nord. Alla manifestazione prendono parte i tassisti di cinque regioni (Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige). Dopo essere passati a passo d'uomo davanti alla sede della Regione, il serpentone ha preso via Stalingrado e ha percorso il ponte sopra la ferrovia. Fermandosi di tanto in tanto per ricompattarsi.

Poi i tassisti sono sfilati su un tratto dei viali di circonvallazione, che circondano il centro storico e sono arrivati come previsto in piazza VIII Agosto. Qui le vetture, alcune centinaia, sono state parcheggiate. Ad attenderle c'erano gia' diversi colleghi che hanno salutato l'arrivo con fischietti, sventolando bandiere di varie sigle sindacali, e facendo esplodere petardi. Poi, scesi dalle auto, i tassisti si sono diretti verso il centro con cori e slogan contro il premier.

Gestione cookie