Tbc al gemelli, indagate 7 persone: da 6 anni donna non veniva visitata

ROMA, 21 SET – Sono sette le persone indagate dalla Procura di Roma in relazione al caso dell’infermiera del Policlinico Gemelli affetta da Tbc. Per tutti i reati ipotizzati sono epidemia colposa e lesioni colpose.

La decisione del procuratore aggiunto Leonardo Frisani e dal sostituto Alberto Pioletti di procedere alle iscrizioni e’ stata presa anche alla luce dei primi esiti della consulenza, affidata a specialisti e agli uomini del Nas, per chiarire se siano state seguite tutte le procedure di controllo nei confronti dell’infermiera del reparto di neonatologia malata di tbc. Il bacillo, secondo test effettuati, sarebbe stato diffuso ad un centinaio di bimbi ma solo uno e’ risultato positivo al test.

Gli indagati per il caso tbc al Gemelli sono medici e almeno due impiegati. Iscritti nel registro degli indagati risultano il datore di lavoro, la figura deputata ad organizzare le visite mediche del personale anche infermieristico, il responsabile di neonatologia (reparto in cui l’infermiera lavorava dal febbraio del 2010) e un’amministrativo, questi ultimi due delegati dal datore ad organizzare le visite mediche. Indagato anche anche il coordinatore dei medici che dovevano effettuare le visite del personale e due medici deputati alla visite.

Nel registro degli indagati anche il medico di base dell’infermiera ”colpevole”, secondo i pm della procura, di non aver saputo diagnosticare la malattia alla donna. Altro aggravante è che l’infermiera risultò positiva alla Tbc già nel 2005, ritenuta legata al vaccino appena fatto, dunque la donna non fu sottoposta alle visite obbligatorie previste in questo caso epr 6 anni successivamente alla poitività riscontrata.

Un sistema di controllo delle visite obbligatorie del personale ”fallace”. Così gli inquirenti della procura di Roma, che indagano sul caso di tbc, giudicano l’organizzazione del policlinico Gemelli riguardo le visite al personale sanitario. I mancati controlli, secondo chi indaga, avrebbero portato al caso dell’infermiera che dal febbraio 2010 lavora presso il reparto di neonatologia.

Non è escluso che nei prossimi giorni i sette indagati, gia’ ascoltati nel corso delle ultime settimane, vengano nuovamente interrogati. Al momento i pm di piazzale Clodio non contestano alcun reato al direttore sanitario del nosocomio ma vogliono vederci chiaro sull’organizzazione dei controlli medici del personale che, in prima battuta, spettano alla figura del datore di lavoro.

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