Tensione alla Fiat, sgomberato il presidio di Avellino

Resta alta la tensione intorno alla Fiat. Ieri sera tre operai della fabbrica di Termini Imerese (che l’azienda ha deciso di chiudere) sono saliti sul palco dell’Ariston, mentre oggi la polizia ha sgomberato il presidio dei lavoratori della Fma (di proprietà della Fiat) ad Avellino. A Bologna, infine, la protesta è arrivata sotto l’albergo che ospita la Juventus.

Tensione a Pratola Serra davanti alla “Fabbrica motori Avellino” della Fiat, dove questa mattina circa duecento poliziotti in assetto antisommossa hanno sgomberato il presidio di lavoratori per far entrare nello stabilimento alcuni camion che porteranno i motori negli stabilimenti del gruppo a Cassino e in Turchia.

Poco dopo i lavoratori hanno bloccato i tir ma, anche in questo caso, l’intervento delle forze dell’ordine, ha messo fine alla protesta.

Gli operai della Fma sono stati messi in cassa integrazione già da novembre e fino al mese di gennaio scorso. A febbraio hanno lavorato una sola settimana, per poi tornare in cassa integrazione. Da questo la scelta di presidiare la fabbrica fino a questa mattina.

«La questione da porre – dice il coordinatore nazionale auto della Fiom Cgil Enzo Masini – è quella che la Fiat per l’ennesima volta di fronte a lavoratori che chedono di conoscere il loro futuro e avere certezza della loro occupazione, risponde facendo intervenire la polizia e, cosa ancora più grave, senza aver chiesto un confronto su eventuali urgenze di consegna motori. Poteva almeno porre il problema, prima di far ordinare uno sgombro».

Dura la reazione del segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini: «L’atteggiamento della Fiat ha superato ogni limite di decenza e di possibili relazioni sociali e sindacali».

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