PESCARA – E' stato indagato dal sostituto procuratore della Repubblica di Teramo, Irene Scordamaglia, il segretario abruzzese di Forza Nuova, Marco Forconi, fotografato, assieme ad altri militanti di estrema destra, di fronte all'ingresso di una scuola teramana, mentre faceva il saluto romano, gesto tipico degli appartenenti al disciolto partito fascista, nel giugno del 2010.
Il magistrato ha ipotizzato per Forconi la violazione dell'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, che punisce con la reclusione fino a cinque anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorita' o sull'odio razziale e chi incita alla discriminazione o incita a commettere atti di violenza nei confronti di persone perche' appartenenti ad un gruppo nazionale, etnico o razziale.
Il fatto in questione risale all'8 giugno 2010. Forconi, all'epoca segretario provinciale teramano di Forza Nuova, assieme ad altri militanti era sulla scalinata d'ingresso del Convitto ''Melchiorre Delfico'' di Teramo, in attesa che iniziasse un presidio del movimento di estrema destra nell'antistante piazza Dante. Il gruppo fu fotografato mentre faceva il saluto romano e l'immagine fini' su Facebook. Da li' partirono le indagini della Digos.
Il segretario regionale di Forza Nuova, difeso dall'avvocato Maurizio Dionisio, tra l'altro e' imputato per istigazione all'odio razziale – la sentenza e' attesa per il 20 gennaio 2012 – per la campagna che da anni porta avanti contro i rom, in un processo in corso al tribunale dell'Aquila.
''La mia attivita' va avanti – dice all'ANSA Forconi -. In tutta Italia il saluto romano non viene neanche piu' punito, a Teramo invece si'. L'indagine su di me si inserisce in un clima pesante, di repressione, scaturito all'indomani dell'omicidio di Firenze (l'uccisione di due senegalesi,ndr). Si cerca un capro espiatorio. Sono sereno, ritengo di essere nel giusto – conclude il segretario -, ne ho fatti tanti di saluti romani e continuero' a farne''.