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Terapia intensiva, nove regioni sopra il livello di allerta. In aumento anche i posti occupati in altri reparti

Torna ad aumentare il numero di regioni che supera il livello d’allerta per i posti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva. La soglia fissata dal ministero si attesta infatti al 30% e corrisponde alla media nazionale, ma a superare questa soglia sono al momento nove regioni, ovvero 3 in più in una settimana. Sono Emilia Romagna (31%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (32%), Lombardia (38%), Piemonte (31%), Provincia autonoma di Bolzano (35%), Provincia autonoma di Trento (50%), Puglia (33%) e Veneto (37%). Lo mostrano i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 6 gennaio. 

In bilico la Liguria, al 30% di occupazione. Nel complesso il dato italiano è ancora attestato proprio al 30%, grazie anche ai tassi particolarmente bassi in Campania (16%), Calabria (13%), mentre meglio di tutte fanno Basilicata e Valle d’Aosta (5%). 

Aumentano anche i posti occupati in altri reparti

Per quanto riguarda i posti occupati in area ‘non critica’, ovvero nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata al 40%. A livello nazionale, siamo ancora intorno al 36%, ma sono anche qui 9, una in più rispetto a una settimana fa, le regioni oltre soglia: Emilia Romagna (44%), Friuli Venezia Giulia (51%), Lazio (44%), Liguria (41%), Marche (44%), Piemonte (48%), Provincia autonoma di Bolzano (44%), Provincia autonoma di Trento (59%) e Veneto (44%). (fonte ANSA)

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