Terni, festini con alcol e droga durante il lockdown: 4 arresti Terni, festini con alcol e droga durante il lockdown: 4 arresti

Terni, festini con alcol e droga durante il lockdown: 4 persone arrestate

Organizzavano festini a base di alcol e droga, anche durante il lockdown. Quattro arresti a Terni. 

In manette sono finiti due cittadini di Terni, di 47 e 61 anni, un marocchino di 26 anni e una donna di 46 anni, anche lei italiana.

Secondo gli investigatori, i quattro avevano l’abitudine organizzare festini a base di stupefacenti, nonostante la quarantena. Nel mix anche il Ghb, meglio nota come droga dello stupro. 

I reati a loro contestati a vario titolo sono di cessione di sostanze stupefacenti, abbandono di persona incapace e riciclaggio di denaro.

Altri due arresti erano già stati eseguiti nelle scorse settimane in flagranza di reato nell’ambito della stessa inchiesta, soprannominata Picasso.

In quell’occasione sono stati sequestrati complessivamente 130 millilitri di Ghb. Riscontrate inoltre numerose cessioni della stessa sostanza per 500 millilitri e di cocaina per 365 grammi.

I proventi dell’attività sono stati invece stimati in circa 40 mila euro. L’indagine, hanno spiegato gli investigatori in una conferenza stampa, è partita a fine aprile a seguito di una overdose di un tossicodipendente ternano.

L’overdose che ha dato il via alle indagini

L’uomo, durante un festino nell’abitazione di un amico del centro città, si era sentito male dopo avere assunto un mix di cocaina e Ghb. 

Secondo quanto emerso dagli accertamenti sarebbe poi stato abbandonato in strada da quattro presunti pusher chiamati dal padrone di casa.

Due cittadini hanno però dato l’allarme a 118 e carabinieri, permettendo al giovane di salvarsi e ai militari di dare il via ai successivi accertamenti.

I carabinieri non solo hanno identificato i quattro “barellieri”, ma anche inquadrato l’episodio all’interno di un fenomeno più sistematico di festini.

Il ricco ternano e il marocchino

Tra i vari presunti spacciatori che frequentavano il giro, sempre secondo le indagini, spiccano le figure di un ricco ternano, il quale si riforniva da un marocchino, che a sua volta aiutava anche a riciclare il denaro, frutto dell’attività di spaccio. 

Il clandestino, non potendo giustificare l’invio di ingenti somme di denaro in Spagna, chiedeva ripetutamente aiuto all’italiano, arrestato a giugno per riciclaggio.

Lo hanno fermato subito dopo aver compiuto, presso una filiale del centro cittadino, l’ultima delle tre sostituzioni di denaro riscontrate dai carabinieri.

Nel complesso la somma riciclata ammonterebbe a 20 mila euro, provento della presunta attività di spaccio, diretti ad un conto corrente estero acceso a Malaga. Città che ha dato i natali al pittore Pablo Picasso, da qui il nome dell’operazione. (Fonti: Ansa, Corriere dell’Umbria).

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