Il copione è sempre lo stesso: la sciagura, la meraviglia, l’incredulità, la ricerca dei colpevoli. Per anni con quei colpevoli ci abbiamo convissuto, magari li abbiamo anche rispettati e corteggiati, non ci siamo mai chiesti i perché di tanta rapida ricchezza e di tanto gracili strutture..
Ora partono le inchieste, come sempre dopo. Prenderanno anni, milioni di euro di perizie e consulenze, magistrati e poliziotti sottratti alla lotta al crimine presente, e al controllo dei nuovi lavori di ricostruzione, qualche geometra imputato e alla fine assolto se non altro per prescrizione.
Intanto partirà la ricostruzione, un affare gigantesco, che sarà rigorosamente spartito, e che alla prossima scossa, speriamo tra qualche generazione, darà luogo, se in Italia nulla sarà cambiato, a nuove inchieste.
La ricostruzione è un affare da un miliardo di euro. Forse più che andare a cercare i colpevoli di un passato più o meno prossimo (ma a quei muratori del medioevo chi glielo darà l’avviso di garanzia?) sarebe importante definire nuove regole: per gli appalti e per i controlli e forse per i controlli dei controlli, ma in tempo reale, non l’anno del mai.
E intanto, per finanziare la ricostruzione, il Governo è alla ricerca di fondi. E qui cominciano le dolenti note per tutti.
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