ROMA – Sta per finire lo stato d’emergenza in Abruzzo. Almeno sulla carta. Lo prevede un emendamento, approvato venerdì 6 luglio dal Consiglio dei ministri, al decreto legge che contiene misure per la crescita del Paese, ora all’esame della Camera.
Dalla cessazione dello stato di emergenza e delle relative strutture commissariali è previsto un risparmio di 21 milioni di euro all’anno.
Il testo dispone la fine dello stato di emergenza e delle relative strutture commissariali, della gestione della ricostruzione dei territori interessati dal sisma, l’accelerazione delle procedure di esecuzione nella fase di ricostruzione e sviluppo dell’area.
Il provvedimento comporta inoltre, si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri, ”certezze e qualità di lavoro per il personale che sarà impegnato nella ricostruzione. In tal modo si individua il percorso per il rilancio dei territori coinvolti nel sisma del 2009, garantendo la crescita, lo sviluppo e la competitivita’ nei settori delle infrastrutture e dell’edilizia e offrendo un rinnovato impulso al sistema produttivo abruzzese”.
Il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, nel presentare la proposta, ha illustrato poi ”lo stato positivo dell’attività per la ricostruzione privata nelle aree diverse dai centri storici, frutto dell’operato del Commissario per la ricostruzione”.