ACCUMOLI (RIETI) – Un campanile restaurato tre volte. Un campanile che però è crollato su una casa: padre e madre trentenni e due figli i 8 anni e 8 mesi morti. Il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci però preferisce non parlare di imperizia.
E’ stato il collasso del campanile della chiesa a provocare la morte di tutta la famiglia di Andrea Tuccio: lui, la moglie Graziella e dai figli Riccardo e Stefano. A confermarlo è il sindaco Stefano Petrucci: “La chiesa ha avuto recenti ristrutturazioni ma non sono valse a nulla perchè una struttura così alta realizzata in muratura non ha potuto reggere a una tale scossa. La casa della famiglia Tuccio è crollata solo per questo, altrimenti con i suoi solai fasciati in acciaio avrebbe retto”.
“La morte di una famiglia intera è un dramma, i figli erano cresciuti con i miei – ha detto commosso -, ma non strumentalizziamo. Un campanile di otto metri anche restaurato da poco con il terremoto è lecito che crolli. Non abbiamo fatto noi i lavori, ma non c’è stata imperizia”.
“Non possiamo dare la colpa al progettista o a chi ha eseguito i lavori – ha aggiunto Petrucci -. Non possiamo fare i campanile delle chiese in acciaio o in cemento armato, lo dico da tecnico. Comunque il comune non è entrato nel restauro che è stato fatto con i fondi dell’ex commissario per il sisma del ’97”.