AMATRICE – C’era anche la scritta “Per Amatrice”. E quei braccialetti costavano agli ignari compratori ben 35 euro. Ventinove di beneficenza e sei di spedizione. Solo che quei 29 euro ad Amatrice non arrivavano. Così come non arrivavano al centro devastato dal terremoto del 24 agosto neppure le donazioni su un modello precompilato inviato a casa di molti italiani con tanto di plico che esortava ad aiutare i terremotati.
La Guardia di Finanza di Rieti ha individuato due false raccolte di fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma di Amatrice che in realtà erano delle vere e proprie truffe. Nel primo caso, un’azienda realizzava delle vendite promozionali online di braccialetti, pubblicizzando l’iniziativa con l’utilizzo della locuzione “per Amatrice”, dello stemma e dei colori del Comune di Amatrice e riportando la dicitura: “dona l’intero incasso utile delle vendite di settembre a favore della città di Amatrice colpita dal recente terremoto”.
I braccialetti venivano ceduti al prezzo di 29 euro cadauno, più 6 euro di spedizione. Il ricavato, secondo le promesse, doveva essere devoluto ai terremotati, ma le indagini hanno accertato che la società non aveva mai ottenuto alcuna autorizzazione all’uso e sfruttamento commerciale dello stemma, denominazione e colori del Comune di Amatrice. Nel secondo caso le fiamme gialle hanno indagato su alcuni bollettini precompilati inviati a casa di numerosi cittadini con indicato un conto corrente postale e una lettera che prometteva la ricostruzione di un asilo ad Amatrice. Anche in questo la finanza ha riscontrato che si trattava di un’altra falsa promozione in quanto nessuna richiesta era pervenuta al Comune di Amatrice.