POTENZA – Da diversi mesi gli abitanti della zona del Pollino hanno deciso di dormire in auto o sistemazioni di fortuna, perché impauriti dalle numerose scosse di terremoto che si verificano quotidianamente. Il massiccio del Pollino, al confine tra la Calabria e la Basilicata, è interessato infatti, da circa due anni da uno sciame sismico che ha già fatto registrare oltre 2.200 scosse di terremoto.
Nessuna, però, fino ad oggi, era stata dell’intensità di quella che ha colpito la zona compresa tra i comuni di Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello all’1:05 con magnitudo 5. Già in altre occasioni le scosse sono state distintamente avvertite dalla popolazione ed il susseguirsi di terremoti ha creato un clima di ansia e di paura nelle popolazioni delle zone colpite. La situazione di disagio è stata segnalata nelle settimane scorse dal sindaco di Mormanno, Guglielmo Armentano, che il 2 ottobre scorso, in una comunicazione inviata al Dipartimento nazionale della Protezione civile ed al presidente della Regione Calabria, ha parlato di ”un grave stato di disagio, accompagnato da panico e apprensione da parte dei cittadini e dalla modifica del loro stile di vita, tanto che in molti preferiscono trascorrere le notti in auto”.
Lo stesso giorno il Dipartimento della Protezione civile aveva convocato la Commissione nazionale Grandi Rischi – settore Rischio sismico per analizzare lo sciame sismico del Pollino, ”come era già stato previsto di fare per affrontare il tema delle sequenze sismiche che periodicamente e ripetutamente interessano diverse aree del Paese”.
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