Terremoto, diga di Campotosto sulla faglia sismica: “Rischio rottura in caso di scosse”

Terremoto, diga di Campotosto sulla faglia sismica: "Rischio rottura in caso di scosse"
Terremoto, diga di Campotosto sulla faglia sismica: “Rischio rottura in caso di scosse”

L’AQUILA – Dopo la neve e le nuove scosse di terremoto la zona dell’Aquila teme un’altra minaccia: la diga del lago di Campotosto, il più grande bacino artificiale d’Abruzzo.

Il lago si trova tra i Comuni di Campotosto, Capitignano e L’Aquila, a 1.300 metri di altitudine. Era già finito sotto osservazione dell’Enel dopo le scosse che il 24 agosto scorso devastarono il Centro Italia. E adesso torna sotto i riflettori.

Come ricorda Davide Falcioni su FanPage, la diga fu oggetto di esami e studi già dopo il terremoto dell’aprile del 2009 all’Aquila. In quell’occasione Enel ne lodò la tenuta, definendo “eccellente” il comportamento dell’invaso.

Diverse le conclusioni a cui sono giusti gli esperti di Eucentre, il Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica, come riporta Falcioni sul sito:

“Seppur a questa faglia – spiegano le conclusioni dell’Eucentre – non è associata una sismicità storica rilevante, non è possibile escludere a priori una sua potenziale attivazione. Nel più improbabile degli scenari ipotizzabili, la dislocazione tettonica generata dalla faglia di Campotosto potrebbe intercettare in superficie il corpo della diga di Rio Fucino”.

I tecnici di Eucentre suggeriscono di fare lavori di rinforzo della diga, per evitare che, nel caso di una eventuale rottura della faglia di Campotosto, si possa avere una “fuoriuscita dell’acqua”. Cioè un’inondazione.

Spiega Falcioni su FanPage:

Di diverso avviso l’Enel, ente gestore della diga. Dopo il terremoto de L’Aquila il Ministero delle Infrastrutture avrebbe incaricato degli esperti di effettuare rilevazioni lungo la faglia in cinque punti, di cui tre al di sotto del lago. Le ricerche avrebbero evidenziato come la faglia corra “a circa 300 metri” dal corpo diga, disegnando una sorta di linea retta in quella zona “bianca” di quella cartina geologica pubblicata anche dal nostro giornale. Una distanza di sicurezza , avrebbe notato l’Enel, che farebbe sì che al momento non siano necessari i lavori di rinforzo a Rio Fucino indicati dall’Eucentre, ente che avrebbe effettuato gli studi esclusivamente su modelli teorici.

Gestione cookie