PARMA – Vasco Errani chiede alla Commissione internazionale sulla previsione dei terremoti per la protezione civile di verificare se esista un nesso tra il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna e il cosiddetto “fracking”, ovvero gli scavi effettuati nel sottosuolo per individuare siti adatti allo stoccaggio del gas.
Una decisione, quella del governatore che è anche commissario per la ricostruzione, che non può non lasciare perplessi visto che non esiste nessun possibile collegamento scientifico tra fracking e terremoto. ” E’ indispensabile – scrive Errani nella lettera – dar corso a tale incarico al fine di ottenere un pronunciamento scientificamente autorevole finalizzato a promuovere quei chiarimenti che oggettivamente interessano tutte le amministrazioni del territorio e le popolazioni colpite dalle recenti calamità”.
A cantare vittoria, però, è soprattutto il consigliere regionale del Movimento a 5 Stelle Giuseppe Favia che proprio in materia di fracking aveva chiesto che venisse istituita un’apposita commissione di ricerca. Il risultato non è interamente raggiunto ma Favia è soddisfatto: “E’ un colpo per chi ci prendeva in giro. Grazie alla nostra richiesta, la Giunta ha risposto con prontezza alla proposta di istituire una commissione d’indagine, rilanciando addirittura con una ‘supercommissione’ di esperti internazionali. Sara’ senz’altro occasione per fare chiarezza e piena luce su aspetti ancora non chiari”.
Peccato che la scienza sulla questione fracking si sia già pronunciata in modo chiaro. A farlo è stata la geologa Daniela Fontana: “Nessuna attività dell’uomo come sondaggi, perforazioni, prelievi di idrocarburi, prelievi di acqua può creare o indurre terremoti di intensita’ pari a quelli avvenuti. La profondita’ degli ipocentri dei terremoti registrati e’ generalmente superiore a 5-6 chilometri, spesso oltre 10, e l’energia in gioco e’ tale da escludere qualunque possibile legame con attivita’ umane. Nella nostra pianura terremoti di intensita’ simile si sono verificati anche in passato, anche quando le perforazioni per idrocarburi non esistevano. Va ricordato che le zone dove c’e’ attualmente un enorme prelievo di gas e petrolio sono praticamente asismiche”.