Terremoto Emilia, il racconto della studentessa: "Venti secondi di terrore"

CAGLIARI, 20 MAG – ''Sono stati 20-30 secondi di autentico terrore: tutto tremava e ondeggiava, una rete di un materasso accostato alla parete mi e' caduta addosso, poi il tonfo di un quadro che si e' staccato e il rumore di vetri infranti. Non sapevo cosa fare, sono rimasta inchiodata al letto sperando che tutto finisse in fretta''. Clarissa Dal Bello, 21 anni a luglio, studentessa universitaria alla facolta' di Giurisprudenza, racconta all'Ansa i momenti terribili della scorsa notte, quando la scossa piu' violenta del terremoto, intorno alle 4, l'ha svegliata.

Clarissa è di Treviso ma da due anni vive e studia a Ferrara condividendo con altre due studentesse un appartamento al quinto piano di un condominio in Corso Porta Po. Ieri sera era sola. ''La scossa mi ha svegliato di soprassalto: il letto ondeggiava e tutto intorno a me tremava – rievoca la giovane con la voce ancora concitata – Per 20-30 secondi sono rimasta inchiodata sotto le lenzuola, ero paralizzata dalla paura. Quando il peggio e' passato, ho sentito delle voci sul pianerottolo, mi sono messa qualcosa addosso e sono uscita anch'io. C'era tutto il condominio che correva giu' dalle scale. Molta altra gente l'abbiamo poi trovata in strada. Erano tutti attaccati al cellulare – racconta Clarissa – volevano sapere di parenti e amici. Anche io ho provato a contattare i miei genitori a Treviso per tranquillizzarli, ma per 4 volte la linea non ha agganciato. E la mia angoscia è aumentata: dove potevo andare? Non ci sono treni a quell'ora. Dovevo per forza trovare una macchina per andarmene. Quando sono riuscita a parlare con mia madre e' stato un sollievo: ci siamo accordate perche' venisse a prendermi, ora sono qui con lei, ho raccolto un po' di cose e siamo pronte per tornare a casa, in Veneto''.

Clarissa e' rimasta in strada fino alle 5 del mattino. ''Verso le 5.30 – ricostruisce – ha saputo del crollo del capannone a Bondeno, un paese qui vicino, e dell'uomo che era rimasto sotto le macerie. Lì ho capito di essere stata miracolata. Rientrata a casa mi sono subito collegata su Facebook per sapere come stavano i miei amici: tutto bene, per fortuna. Ma è stata una notte terribile, non la dimenticherò mai''.

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