SANT’AGOSTINO (FERRARA) – Lavoravano al reparto monocottura della Sant’Agostino Ceramiche i due operai italiani morti a causa del terremoto che ha fatto crollare il tetto della fabbrica. ”Mi sembra di vivere un incubo”, racconta Vittorio Battagia, rappresentante sindacale della fabbrica.
Le vittime, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6.
Nicola Cavicchi, 35 anni non avrebbe neppure dovuto trovarsi al lavoro ma ha sostituito un collega ammalato. ”Voleva andare al mare – raccontano in lacrime i genitori, Romana Fiorentini e Bruno – ma le previsioni del tempo non erano buone e cosi’ aveva deciso di sostituire un collega malato”.
I genitori si sono iniziati a preoccupare solo quando non lo hanno visto tornare a casa intorno alle 6.30. ”Abbiamo sentito il terremoto – spiegano – ma la televisione diceva che non c’erano vittime e quindi eravamo tranquilli. E’ stato l’altro nostro figlio, quando Nicola non e’ tornato a casa, ad andare in fabbrica e a scoprire quello che era accaduto”. Grande appassionato di mare e di calcio, la vittima stava ristrutturando una casa per mettere su famiglia.
I commenti sono chiusi.