Terremoto Firenze, continua lo sciame sismico tra Impruneta e San Casciano. Solo lunedì 40 scosse

Ma c'è da preoccuparsi? Purtroppo, quando si parla di terremoti, è impossibile fare previsioni. Ecco cosa dicono la Protezione Civile e l'Istituto di Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2022 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto Firenze, continua lo sciame sismico tra Impruneta e San Casciano. L'ultima scossa all'alba

Terremoto Firenze, continua lo sciame sismico tra Impruneta e San Casciano. L’ultima scossa all’alba (foto Ansa)

Continua lo sciame sismico intorno a Firenze, nella porzione di territorio tra Impruneta e San Casciano. Tante le scosse che sono state registrate in questi giorni. L’ultima, di magnitudo 3.3 all’alba di oggi.

Ma c’è da preoccuparsi? Purtroppo, quando si parla di terremoti, è impossibile fare previsioni.

Cosa dice la Protezione Civile 

“E’ importante sapere – fanno sapere dalla Protezione Civile in alcuni virgolettati riportati dal sito 055 Firenze  – che non è possibile conoscere quando, dove e con quale magnitudo si verificherà il prossimo terremoto, ma è possibile essere informati che pericolosità sismica è presente nell’area dove uno vive”.

E ancora: “Il territorio del Chianti è classificato “zona 3” cioè un’area nel quale c’è bassa probabilità che si verifichino forti terremoti. Adottare semplici precauzioni (ad esempio bloccare gli armadi ai muri) e tenere dei corretti comportamenti sono azioni che riducono realmente il rischio, per questo è fondamentale conoscere le norme di comportamento da adottare prima, durante e dopo la scossa. Invitiamo tutti i cittadini alla “consapevolezza del rischio” ed a ricercare informazioni sulle pagine istituzionali”.

Cosa dice l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Al Corriere della Sera ha parlato anche il sismologo Gilberto Saccorotti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

“Ci dobbiamo preoccupare? È domanda che viene fatta spesso, a cui continuiamo a non saper rispondere. Questa sequenza stava seguendo un percorso per così dire consueto, con una scossa grande seguita da repliche di energia decrescente, con magnitudo più bassa e una distribuzione progressivamente più diradata nel tempo. Ma qualcosa ora è diverso. Da domenica osserviamo un comportamento diverso: solo lunedì ne abbiamo avute più di 40, tutte di magnitudo moderata, ma con un ritmo sostenuto. Sembra più uno sciame. Non possiamo azzardare però una previsione sull’evoluzione”.

Quanto potrebbero durare queste scosse? “Non si può dire. Gli elementi da un punto di vista scientifico sono questi: siamo abbastanza prossimi all’aera epicentrale del grande terremoto del 1895, sei o sette chilometri più giù. Ma non è sicuro che s tratti della medesima faglia. Quella zona è comunque sismica, basti pensare che Nord di San Casciano c’è la frazione di Sant’Andrea in Percussina, che si chiama così proprio per quel motivo. Ci insegna che non stiamo assistendo a qualcosa che non si era mai registrato prima”.