Terremoto giovedì 19 gennaio? Warner Mazzocchi (Ingv): “Forse una scossa forte”

Terremoto giovedì 19 gennaio? Warner Mazzocchi (Ingv): "Forse una scossa forte"
Terremoto giovedì 19 gennaio? Warner Mazzocchi (Ingv): “Forse una scossa forte”

ROMA – Altre scosse, e forse anche un altro terremoto (o più di uno) forte giovedì 19 gennaio nel centro Italia. Lo dice Warner Marzocchi, simsologo dell’Ingv (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) in una intervista al Quotidiano.net. Il ripetersi dei terremoti, continua Marzocchi, ha una spiegazione geologica ben precisa: “Il meccanismo distensivo che provoca il terremoto è come se la costa Adriatica e quella Tirrenica venissero tirate da entrambi i lati”.

Ecco i punti salienti dell’intervista:

Cosa devono aspettarsi le popolazioni delle zone colpite?
«Sappiamo che domani (oggi, ndr) ci saranno altri terremoti in quelle zone, ma non possiamo prevederne la magnitudo. Il 99 per cento sarà inferiori a 5, ma l’uno per cento potrebbe essere anche superiore».

Verso che zona dell’Italia si sta allargando l’area della sequenza? Ci sono popolazioni più a rischio?
«L’area d’interesse si sta espandendo verso Sud, essendo partita da Amatrice. Oggi (ieri, ndr) la zona coinvolta dalle scosse è stata di dodici chilometri di larghezza per sei chilometri di lunghezza».

È possibile che un’area sismica nel tempo perda la sua pericolosità?
«Sì, ma per diventare non sismica serve un lasso di tempo immenso, a noi non interesserà. È molto più facile che un sisma avvenga dove non ce lo aspettiamo, piuttosto che non avvenga dove ce lo aspettiamo».

Un altro sismologo dell’Ingv, Gianluca Valensise, ha spiegato che la sequenza sismica del 24 agosto che oggi ha portato a 4 terremoti di magnitudo superiore a 5 non è ancora terminata e si attendono altre scosse, anche se è impossibile dire quando arriveranno.

“Fino a ieri – ha spiegato Valensise – la sequenza si era spinta fino a Sud di Amatrice e, come tutte le sequenze estensionali tende ad allargarsi sia verso Nord Ovest sia verso Sud Est”. Secondo il sismologo, l’estensione verso Sud Est “è più preoccupante perché fra Amatrice e L’Aquila era rimasto uno spazio libero”, ossia nel quale da tempo non avvenivano terremoti. Con le scosse di oggi, ha osservato “è stato riempito in parte”.

Precisando che è naturalmente impossibile prevedere i terremoti, secondo Valensise, “sono da aspettarsi altri terremoti di magnitudo di questo tipo in direzione Sud-Est”. In questa direzione si trova infatti l’ ultima parte del sistema di faglie che non si è ancora attivato. Poi la sequenza terminerà. “Dopo questo settore – ha detto ancora il sismologo – si entra nel sistema di faglie che si era attivato nel 2009, generando il terremoto de L’Aquila, e che presumibilmente non è attualmente carico di energia e che di conseguenza non è in grado di dare forti terremoti”.

 

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