TRENTO – Un po' di paura, qualche armadio che si apre, la sensazione di traballare, un rumore cupo e una ventata forte e improvvisa: cosi' i residenti nei paesi del Trentino piu' vicini all'epicentro del terremoto di stamattina descrivono cio' che hanno provato. E a chiamare i vigili del fuoco nelle ore immediatamente successive all'evento sono stati in piu' di 500 alla centrale di Trento, mentre solo alcuni l'hanno fatto a Bolzano, dal momento che la scossa in Alto Adige e' stata sentita, ma in maniera molto piu' debole.
Sono infatti i paesi di Ala, Avio e Mori, tutti in Trentino e verso il confine con il Veneto, quelli dove e' stato localizzato l'epicentro. Ed e' da questi che i vigili del fuoco hanno ricevuto e ancora all'ora di pranzo ricevono telefonate per segnalare delle crepe in case private. Assicurano intanto che non ci sono stati danni agli edifici pubblici. Stanno pero' effettuando verifiche in quelli privati, ma anticipano che ''si tratta con ogni probabilita' di crepe che interessano solo l'intonaco, com'e' normale in queste occasioni''. Le segnalazioni piu' numerose ricevute dai pompieri sono state quelle per allarmi che suonavano, oltre alla richiesta di rassicurazioni sulla pericolosita' o meno del terremoto. ''Ha creato un po' di allarmismo e ansia – spiegano – ma abbiamo tranquillizzato facilmente le persone''.
A mettersi in moto immediatamente e' stato in realta' il vertice del dipartimento della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, che ha fornito rassicurazioni e ha confermato l'assenza di danni, a due ore dal sisma, spiegando che avrebbe proseguito nelle verifiche e nel monitoraggio.