ROMA – “È inammissibile sbagliare così la magnitudo, la direzione del sisma, l’epicentro, e soprattutto la profondità focale del sisma con un margine di errore così ampio. Da un ipocentro stimato a 10 km di profondità siamo passati a uno di 1,75. Inconcepibile, senza precedenti”. L’ex presidente dell’Ingv Enzo Boschi, intervistato dal Mattino non fa sconti alla nuova gestione dell’istituto.
“Chi ha un minimo di competenza sulla sismicità di Ischia, sa bene che lì si sono verificati in passato terremoti poco profondi a breve distanza da Casamicciola. Evidentemente, chi quella notte nell’istituto si è occupato delle rilevazioni, non era in possesso di nozioni e competenza sufficiente. È solo una questione di stupidità e ignoranza”, dice Boschi. “Suppongo che si siano voluti tenere gli errori sottotraccia, onde evitare di dovere licenziare i responsabili del pasticcio. Ma era meglio dire: ‘scusate, abbiamo sbagliato’. La trasparenza è la maniera migliore per preservare la credibilità scientifica”.
Il sismologo ricorda che “già il 15 giugno scorso avvenne un fatto incredibile, quando l’istituto associò la magnitudo 5.1 di un terremoto nelle Filippine al sisma di magnitudo 1.6 registrato a Pieve Torina, vicino Macerata. Probabilmente c’è qualcosa che non va nella nuova gestione”. Boschi evidenzia il danno fatto all’isola: “Se si fosse detto da subito che l’epicentro del terremoto era circoscritto a una piccola porzione di Casamicciola, proprio com’era intuibile soltanto guardando la tv, migliaia di turisti non avrebbero lasciato Ischia in preda al panico”, dichiara. Che qualcuno chieda i danni “è già accaduto in passato. Una class action contro chi ha diffuso dati errati, con conseguenti danni d’immagine al territorio interessato”.