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Terremoto L’Aquila: i superstiti dormono peggio

di Alberto Francavilla |28 Ottobre 2011 16:49

ORVIETO (TERNI), 28 OTT – A distanza di due anni dal terremoto, la qualita' del sonno degli aquilani risulta ''molto inferiore rispetto alle altre popolazioni limitrofe''. E' quanto emerge da uno studio svolto su un campione di 600 cittadini del centro dell'Aquila, su altre 600 persone che vivono alla distanza massima di 80 chilometri dall'epicentro e su 2.900 persone distribuite in citta' tra i 100 e i 250 chilometri dall'Aquila.

Alcuni dei dati dello studio sono stati anticipati da Michele Ferrara, professore del dipartimento di Scienze della salute dell'Universita' dell'Aquila, durante il Congresso internazionale di psiconeuroendocrinoimmunologia sul rapporto tra stress e vita in corso al palazzo dei Congressi di Orvieto fino a domenica.

Dall'indagine e' emerso che la popolazione aquilana ha dei punteggi oltre i ''cut-off'' che individuano la presenza dei disturbi del sonno. ''E' interessante notare – ha spiegato il professor Ferrara – come man mano che ci si allontani dall'epicentro del sisma, la qualita' del sonno vada progressivamente migliorando''.

Questo risultato si ricollega ad un precedente studio gia' pubblicato nella rivista Hippocampus ''nel quale – continua il docente – si e' evidenziato che gli studenti aquilani con disturbi post-traumatici da stress presentano anche disturbi del sonno correlati a problemi di apprendimento e consolidamento della memoria''.

La prima giornata del Congresso e' stata dedicata anche a uno studio sulla melatonina che analizza la relazione tra sonno e sistema immunitario presentata da Maurizio Cutolo, professore di Reumatologia all'Universita' di Genova e presidente dell'Associazione europea di reumatologia e all'intervento di Hugo Besedovsky, professore emerito di Immunofisiologia all'Universita' di Marburg in Germania, incentrato sulle relazioni tra sistema immunitario e sistema nervoso.

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