Terremoto Calabria: scossa 3.4 nella costa sud est, al largo di Reggio Calabria Terremoto Calabria: scossa 3.4 nella costa sud est, al largo di Reggio Calabria

Terremoto a Salemi: scossa di magnitudo 3.5. Nei giorni scossi altro sisma simile

Scossa di terremoto a Salemi, in provincia di Trapani. La magnitudo è stata di 3.5.

Scossa di terremoto di magnitudo 3.5, avvenuta intorno alle 5:47 del 14 settembre nell’ovest della Sicilia, in provincia di Trapani, a Salemi.

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro a 14 km di profondità ed epicentro vicino i comuni di Vita e Salemi. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. Prima della scossa principale ci sono stati altri due terremoti entrambi di magnitudo 3.1.

Un’altra scossa di magnitudo 3.4 si era verificata nella stessa zona il 9 settembre.

Salemi è un comune italiano di 10 401 abitanti del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia. Situato nel cuore della Valle del Belice. La cittadina è inclusa nel club dei Borghi più belli d’Italia, l’associazione dei piccoli centri italiani che si distinguono per la grande rilevanza artistica, culturale e storica.

Salemi e il terremoto degli anni ’60

La città di Salemi ha subito, nel corso della sua storia, diverse calamità naturali. Nel 1968, nella notte tra il 14 e il 15 gennaio, la città fu gravemente colpita da un forte terremoto che rase al suolo molti comuni della Valle del Belice. In concomitanza del terremoto, Salemi donò a Gibellina dei terreni pianeggianti. Sui quali fu successivamente costruita la città di Gibellina nuova.

A seguito dell’evento sismico le autorità politiche salemitane e gli architetti optarono per la ricostruzione del paese secondo uno stile nuovo (New town). Per tali motivi lo sviluppo urbanistico ha portato a un decentramento verso la parte a valle della collina. Ora rappresenta insieme con i “Cappuccini” una delle aree e dei quartieri con maggiore densità abitativa. Il centro storico è caratterizzato da uno schema di impianto arabeggiante, con vicoli ciechi molto articolati. Vicoli che portano a cortili sempre più segregati e scale particolarmente ripide su strapiombi.

A seguito del sisma, l’abitato nella zona centrale, sebbene non fu del tutto disgregato, rimase per diversi anni abbandonato. Questo in virtù dei pochi interventi di restauro e di una scelta che hanno preferito decentrare i nuovi abitati in altri quartieri. La struttura, tuttavia, mantenne la monumentale ortogonalità del complesso costituito dal Collegio dei Gesuiti e da un denso corollario di dimore patrizie e di numerose chiese (oltre 20).

In posizione elevata e strategicamente dominante sorge il Castello, eretto o quantomeno rimaneggiato da Federico II di Svevia nel XIII secolo, sulla base di un’antica fortezza greco-romana poi utilizzata dagli arabi e dai normanni, a pianta trapezoidale con tre torri, due quadrangolari e una a pianta circolare. (Fonti Ingv e Wikipedia).

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