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Terremoto centro Italia: sciame sismico tra Amatrice e Arquata del Tronto

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Terremoto: la zona dello sciame sismico tra Amatrice e Arquata del Tronto (foto Ingv)

AMATRICE – Torna la paura terremoto nel Centro Italia, dove c’è stato uno sciame sismico nella notte tra 27 e 28 dicembre. Circa 10 le scosse di terremoto registrate dalla mezzanotte, tra cui una di magnitudo 2.7 con epicentro a 9 km da Amatrice (Rieti) e due di magnitudo 2.6 a 7 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). I dati sono stati diffusi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Non si registrano danni a persone o cose.

Intanto rinviata la consegna di nove Sae a Sarnano (Macerata) fino a quando gli operai del consorzio Arcale, che oggi stavano lavorando, non avranno sistemato le criticità segnalate nelle ‘casette’ su mobili e impianti. Mentre a Caldarola, 41 famiglie hanno deciso di entrate nelle nuove Sae “in un clima di festa”, dopo un anno di assenza dal paese a seguito del terremoto, nonostante i difetti segnalati dal sindaco Luca Maria Giuseppetti: non è un dietrofront rispetto alla denuncia di ieri, ma “la scelta del male minore”, precisa una nota del Comune che ha lasciato agli assegnatari la decisione se entrare o meno. “Ho riconsegnato le chiavi all’Erap – ha spiegato il sindaco di Sarnano Franco Ceregioli -. Vorrei assegnare le Sae il prima possibile ma non voglio mettere fretta: se gli operai, che oggi erano presenti in gran numero, lavoreranno così anche nei prossimi giorni, si potrà procedere in tempi brevi”.

“Occorre che Arcale intervenga per risolvere i difetti delle Sae – ha ribadito l’assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti -: ritardi e danni sono responsabilità di Arcale che non abbiamo scelto noi ma un bando nazionale. Siamo preoccupati perché stanno maturando ritardi inconcepibili, le penali le stiamo applicando: dobbiamo consegnare le casette con tutti i servizi funzionanti, come previsto dal capitolato”. A Sarnano “stanno risolvendo le cose punto per punto – ha detto Cerigioli -. Manca la parte esterna ma l’importante è che gli impianti funzionino”. “Abbiamo atteso tanto – è la posizione degli assegnatari – possiamo aspettare qualche giorno in più, l’importante è che sia tutto a posto”.

Mentre a Caldarola, le famiglie hanno preferito entrare subito. “Nonostante tutto è la giornata più bella da quando sono sindaco di un paese terremotato – ha ammesso Giuseppetti -, finalmente 100 paesani sono rientrati nel comune. Poi – ha aggiunto – le finiture, i dettagli, le storture di queste abitazioni provvisorie verranno risolte, l’importante è che sono nuovamente riuniti con noi nello stesso contesto. Il mio auspicio è che questo provvisorio lo sia per poco”.

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