Terremoto, sms solidali. Sergio Pirozzi (Amatrice): “Tradita la volontà popolare”

Terremoto, sms solidali. Sergio Pirozzi (Amatrice): "Tradita la volontà popolare"
Terremoto, sms solidali. Sergio Pirozzi (Amatrice): “Tradita la volontà popolare”

ROMA – Sms solidali per il terremoto che colpì il Centro Italia il 24 agosto 2016, il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, torna sulla polemica scatenata proprio dalle sue parole nel fine settimana. Pirozzi è intervenuto lunedì mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Il sindaco ha ribadito quanto già dichiarato domenica a proposito degli sms solidali:

 “Ho detto che c’è stata una scelta scellerata nella gestione dei fondi e che ad Amatrice non è arrivato nulla. Sono state fatte altre scelte, sono stati nominati dei saggi, dei garanti, che hanno fatto altre scelte, inserendo anche dei Comuni del Lazio che non rientrano nel cratere. E’ stata tradita la volontà degli italiani. Chi ha donato quei soldi, sicuramente aveva la volontà di aiutare anche Amatrice. Con la gestione di questi fondi si è tradita la volontà popolare. Non perché io li volessi, io attorno a me ho tutta la solidarietà del mondo. E’ una questione di giustizia, oggi nessuno rispetta più la volontà popolare. Qualcuno ha cercato di strumentalizzare le mie parole, che avevano un concetto molto più alto. La volontà non si tradisce. Chi decide, in questo Paese, è scollegato da quelli che sono i voleri della gente comune”.

Secondo Pirozzi sarebbe bastato chiedere scusa,

“dire che si sono fatte altre scelte. Non far uscire delle goffe smentite in cui si dice che hanno deciso i sindaci, cosa che non è vera. Si è tradita la volontà degli italiani e questo è grave. Tante persone mi hanno chiesto se fossero arrivati i soldi degli SMS e alla mia risposta negativa hanno detto ‘allora non verserò mai più niente’. Questa è la cosa grave”.

Pirozzi è un fiume in piena:

“Da ieri sono diventato il nemico numero uno e mi aspetto tanti sgambetti. Ma io sono un uomo libero e nessuno mi può negare di avere il diritto di dire ciò che penso con chiarezza. Questo è un Paese che si deve riappropriare della forza delle parole. Non si tradisce mai la volontà popolare. Quando delle persone mi dicono che se non ci sono arrivati i soldi degli sms non verseranno più niente, questo mette in crisi tutto il sistema della solidarietà. Io dico e porto l’esempio: Collevecchio è un Comune che non sta neanche nel cratere. E’ giusto che loro abbiano la scuola, ma le scuole le devono fare con i fondi d’aiuto per i terremotati o con l’edilizia scolastica? Devono cambiare passo, la volontà popolare va rispettata. Il sindaco di Arquata si è dovuto raccomandare perché era stato escluso, è dovuto andare col piattino, ma che gente è questa? Io col piattino non ci vado. Per fare le scuole e le piste ciclabili, i cittadini già pagano le tasse. I soldi degli sms servono a un’altra cosa. Il padre deve fare il padre, lo Stato è lo Stato, i cittadini sono i cittadini. Io ho i ponti che non esistono più. E’ facile dire che Amatrice è coperta, ma che significa? Oggi il fuoco nemico non mi darà pace, perché io sono un personaggio scomodo che dice sempre la verità”.

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