Terrorismo, chiusa la moschea di Mestre in cui pregavano i kosovari arrestati

Terrorismo, chiusa la moschea di Mestre in cui pregavano i kosovari arrestati
Terrorismo, chiusa la moschea di Mestre in cui pregavano i kosovari arrestati

VENEZIA – Dovrà cessare l’attività di culto entro tre giorni da oggi la piccola moschea di via Fogazzaro a Mestre, nota per essere stata frequentata anche da alcuni dei kosovari della cellula jihadista sgominata a Venezia la scorsa settimana.

La diffida è stata consegnata nella mattina di venerdì 7 aprile dalla polizia municipale di Venezia ai rappresentanti della comunità bengalese proprietaria dei locali. Il provvedimento impone la cessazione dell’attività “non conforme alla destinazione d’uso”.

La reazione dei fedeli non si è fatta attendere, riferisce La Nuova Venezia: “Siamo cittadini come gli altri, paghiamo le tasse o ci danno una nuova sede o pregheremo per strada. Noi vogliamo la pace, siamo una comunità pacifica, di lavoratori, rispettiamo le regole, paghiamo le tasse. Non abbiamo nulla a che fare con droga e illegalità. E abbiamo il diritto di pregare”, ha detto il presidente della comunità, Mohamed Alì, cittadino italiano di 31 anni.

Negli scorsi giorni tra Venezia e Treviso sono stati arrestati quattro kosovari, accusati di appartenere all’Isis e di aver pianificato un attentato nella città lagunare, e altri tre sono stati espulsi. I tre connazionali avevano visionato, insieme alle persone poi arrestate, numerosi video di propaganda jihadista che mostravano tecniche per realizzare attentati suicidi, condividendone i contenuti.

 

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