Terrorismo in Italia, servizi segreti: “Anarchici radicalizzano le lotte”

ROMA – Gli anarco-insurrezionalisti puntano a ''infiltrare le manifestazioni di protesta'' per ''radicalizzare le espressioni di dissenso e provocare disordini e incidenti, cui attribuire valenza 'insurrezionale''. E' quanto scritto nella Relazione 2011 dei Servizi segreti consegnata al Parlamento.

La strategia di ''infiltrazione'' potrebbe essere seguita da ''compagini dell'area'' anarco-insurrezionalista in occasioni di manifestazioni e cortei ''riguardanti specifiche tematiche o vertenze territoriali o grandi questioni sociali, economiche e occupazionali''.

''In linea generale – spiega la relazione – sia a livello locale sia in ambiti di piu' ampia contestazione, continua a profilarsi il rischio di derive violente per il possibile inserimento, nel quadro di legittime espressioni del dissenso, di gruppi o soggetti che, anche sull'onda del 'ribellismo distruttivo''', intendano ''praticare elevati livelli di contrapposizione''.

In ambiente anarco-insurrezionalista il cartello eversivo Fai (Federazione anarchica informale) caratterizza la sua azione con ''un accentuato impegno all'internazionalizzazione della lotta'', una tendenza che ha trovato conferma nell'invio di pacchi esplosivi al carcere di Korydallos ad Atene, alla Swissnuclear in Svizzera e alla Folgore di Livorno, ma anche alla Deutsche Bank di Francoforte, all'ambasciata greca a Parigi e a Equitalia. Colpi che hanno allargato l'orizzonte d'azione della Fai: dai simboli della coercizione statale (Cie, polizia, ambasciate) ai poteri economici finanziari.

Non si esclude ''la possibilita' che ulteriori interventi marchiati Fai/Fri (fronte rivoluzionario internazionale) possano rivolgersi contro obiettivi collegati alla 'repressione', alla solidarieta' ai 'compagni' reclusi, nonche' contro organismi di gestione della politica economica, apparati della finanza pubblica e privata, uffici di esazione'', tutti genericamente indicati nel comunicato di rivendicazione di dicembre in ''banche, banchieri, zecche e sanguisughe''.

Non e' affatto escluso che reduci delle Br o soggetti comunque attratti dalla lotta armata ''tentino di aggregarsi per eseguire e rivendicare attacchi, anche se non di elevato spessore, contro simboli del potere costituito''. E' quanto scrivono gli 007 nella Relazione 2011 consegnata al Parlamento.

I nostri servizi segreti definiscono l'esperienza brigatista in una ''fase critica'' poiche' i suoi seguaci sono ''numericamente esigui, frammentati e marginali''. Ma cio' non significa che la minaccia sia scomparsa. La crisi economica viene infatti vista in quegli ambienti come ''sintomo dell'ineludibile declino del capitalismo'': per gli irriducibili e gli emuli delle Br, dunque, ci sono le ''condizioni favorevoli'' per alimentare lo scontro tra borghesia e proletariato. Ed infatti proprio dagli irriducibili chiusi nelle carceri, scrivono gli 007, sono arrivate ''indicazioni'' a chi e' fuori di ''orientare in una prospettiva di classe'' i conflitti sociali.

''Sembra dunque emergere la possibilita' che i circuiti in questione – affermano i servizi segreti – intensifichino gli sforzi nei confronti delle 'nuove leve', sensibili alla lotta radicale, per favorirne la maturazione politica'' ma anche per attirarle verso ''progetti eversivi di lungo periodo''. In questo quadro si collocano i possibili nuovi attacchi. Che avrebbero un duplice obiettivo: ''mantenere alta la tensione e verificare la 'risposta' delle altre componenti interessate ad intraprendere la lotta armata''.

L'Italia ''resta un potenziale target di progettualita' offensive di matrice jihadista'', scrivono i Servizi nella Relazione al Parlamento, sottolineando che le alluvioni in Liguria e in Toscana di fine ottobre sono state commentate ''con esultanza'' sul web. La minaccia principale resta legata all'iniziativa estemporanea di terroristi solitari ed e' ''indicativo'' che in un appello a colpire facili bersagli ''siano stati citati come esempi i due noti episodi occorsi al Sommo Pontefice e all'ex premier Berlusconi''.

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